La pelle di zigrino dell'Europa
I cataclismi che colpiscono i paesi della UE possono essere descritti da varie posizioni: economica, politica, ideologica, delle relazioni internazionali, dei processi storici. Ma a volte le analogie letterarie aiutano a cogliere il senso di cio' che avviene, evitando banali cliché e termini noiosi. La geopoetica e' apparsa relativamente di recente, anche se prosaici cataclismi politici spesso sono presenti nelle opere classiche di tutto il mondo. Nulla di nuovo sotto la Luna, diceva Averroe', parafrasando Salomone.
Il protagonista principale del romanzo di Honoré de Balzac "La pelle di zigrino" (tra l'altro l'autore del romanzo utilizzo' un gioco di parole, poiche' in francese "zigrino" e' non solo un tipo di pelle, ma anche tristezza) - un giovane interessato alla filosofia, alle scienze e all'arte, ma contemporaneamente soggetto ad ogni sorta di vizi – e' la perfetta illustrazione della frivolezza geopolitica come degli attuali governanti europei, cosi' come dei cittadini della maggior parte dei paesi della UE.
Ricordiamo la scelta fatale di Raphael de Valentin nelle prime pagine del romanzo – determinato dall'orientamento egoista e dall'ambizione – dato che prima di entrare nel negozio dell'antiquario, pensava al suicidio, ma solo l'immaginarsi di come avrebbero ripescato il suo corpo lo aveva dissuaso da tale gesto. "Non e' il tempo adatto per annegarsi - gli disse con un sorriso una vecchietta vestita di stracci – la Senna e' sporca e fredda!.."
Non e' forse l'egocentrismo degli europei una delle cause della presente crisi?
Non andiamo oltre. La scelta della pelle di zigrino, che esaudisce i desideri del suo proprietario, ma contemporaneamente diminuisce la durata della sua vita, era libera. Un sottile legame reciproco fra i desideri e la loro realizzazione nel reale e' una tipica tradizione europea, anche se spesso si rivolge ad altre regioni (ricordiamo il "Faust" di Goethe).
"Avete stipulato un contratto, con questo e' detto tutto. Ora tutti i vostri desideri verranno esauditi con precisione, ma a costo della vostra vita" disse il vecchio a Raphael, dopo che questi gli espresse i suoi desideri.
Nei giochi geopolitici dei secoli passati, sviluppati sulla carta dell'Europa, i desideri dei governanti allo stesso modo divoravano la vita delle persone ed anche degli stati. Napoleone Bonaparte, evidentemente, per primo oso' costituire un'Europa unita, ma le sue iniziative si conclusero miseramente dopo la campagna di Russia. I desideri di una sola persona generarono qualcosa di diverso, compreso il trattato di pace di Parigi (tutte le conquiste della Francia fino al 1792 vennero annullate), la restaurazione della dinastia dei Borboni ed il congresso di Vienna, il quale, a sua volta, porto' all'apparizione di un nuovo sistema internazionale, la Santa Alleanza e al modello di concertazione delle potenze.
Ma causa di quanto sopra fu la nascita di stati borghesi di tipo nazionale, e da allora "il governo, cioe' l'aristocrazia di banchieri ed avvocati, che aveva fatto della patria il suo mestiere, come un tempo i sacerdoti con la monarchia, senti' la necessita' di ingannare il buon popolo francese con nuove parole e vecchie idee, sul modello dei filosofi di tutte le scuole e gli imbroglioni di tutti i tempi".
Questo si puo' applicare non solo alle ultime elezioni presidenziali in Francia, ma anche ad altre regioni europee. Basta solo spostare di un poco l'accento e apportare le modifiche necessarie per cambiare epoca storica. Se prima le decisioni venivano prese in un quartiere della capitale, ora si sono spostate in un altro luogo.
E se il Pandemonio di Milton nell'epoca di Balzac si presentava in forma di bevute notturne della rispettabile borghesia con invitati Bohémiens, ora sono un'orgie di sodomiti, legalizzati dalle leggi dei paesi UE + una variegata massa di migranti che con entusiasmo bruciano le automobili degli abitanti europei.
Va notato come, anche se nel romanzo vengono citati altri paesi, il testo e' praticamente tutto dedicato a Parigi (il che e' caratteristico anche di altre opere di Honoré de Balzac). All'inizio del diciannovesimo secolo questo era il "centro del mondo", o almeno cosi' lo consideravano i francesi. E proprio questo, uno dei focolai dell'eurocentrismo, che si e' trasformato nel razzismo epistemologico dell'Occidente.
Certo, poi ci fu Hitler, il quale cerco' sulla pelle di zigrino dell'Europa di disegnare i suoi quadri. Il risultato fu ancora piu' miserevole.
Ma dalla posizione della geopolitica come si possono ora valutare i desideri di Raphael, che bruciarono la sua vita? Allarghiamo lo sguardo, uscendo dai confini dei distinti destini umani.Anche la volonta' politica degli eurocommissari desiderava molto – multiculturalismo, euroatlantismo, pacificazione dei Balcani, il partenariato a Est, ....
Come risultato la Brexit, il rifiuto di una serie di membri della UE di adottare l'euro, temporanee limitazioni alla libera circolazione all'interno della zona Schengen, nuovi disordini nei Balcani, la rapida degradazione dell'Ucraina, i referendum nella spagnola Catalogna e negli italiani Lombardo e Veneto.
Quali desideri ancora si nascondono nelle menti degli eurocommissari e leader degli stati europei? La catastrofe e' comunque gia' troppo vicina, le misure della pelle di zigrino dell'Europa spaventosamente piccole .... Ha l'Europa una ultima possibilita'?