La militarizzazione americana della Groenlandia
17.05.2019
L'Artico sta diventando una zona di discussione sempre più calda tra i membri del Consiglio artico. La Russia, la Cina e gli Stati Uniti sono i tre Paesi più forti che hanno messo gli occhi sull'area, principalmente a causa delle prospettive economiche in termini di rotte commerciali e risorse naturali che stanno diventando disponibili. La Groenlandia, che fa parte del Regno di Danimarca, è di nuovo sotto i riflettori poiché gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere un punto d'appoggio più forte nella regione investendo nelle infrastrutture dell'isola.
L'ex direttore della CIA e attuale Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, avrebbe dovuto visitare la Groenlandia il 9 maggio per discutere degli interessi condivisi tra Danimarca e Stati Uniti sulla questione artica. Anche se ha annullato il viaggio, vale la pena esaminarlo nel modo esatto.
Pompeo ha fatto un tour in Europa che è iniziato con il Consiglio Artico in Finlandia il 7 maggio. Nel corso della riunione si è scagliato contro Russia e Cina per aver cercato di garantire i propri interessi nazionali nella regione, fino a rendere le loro attività “illegali” (Digges: 7 maggio 2019). La Russia sta investendo molto nella sua Rotta del Mare del Nord e nel suo territorio nell'Artico; un'area che potrebbe diventare più grande il prossimo anno, in quanto l'ONU è destinata a decidere su una richiesta che il Paese ha avanzato sulla piattaforma artica fino al Polo Nord (ibid.). La presenza della Cina nell'Artico deriva in parte dalla sua stazione di ricerca sull'isola di Svalbard e dal suo investimento nei progetti russi di gas liquefatto nella regione. Nel 2018 la Cina ha rivelato i suoi piani per stabilire una “Polar Silk Road”, che è destinata a connettersi con la Rotta del Mare del Nord in Russia.
Oltre alla cooperazione geo-economica tra Cina e Russia nell'Artico, Pompeo ha affermato che “il Pentagono ha avvertito la scorsa settimana che la Cina potrebbe utilizzare la sua presenza per la ricerca civile nell'Artico per rafforzare la sua presenza militare, anche dispiegando sottomarini nella regione come deterrente contro gli attacchi nucleari. Dobbiamo esaminare attentamente queste attività e tenere a mente l'esperienza delle altre nazioni. Il modello di comportamento aggressivo della Cina altrove informerà in che modo tratta l'Artico.” (Ibid.) Sono questi commenti su possibili capacità militari-strategiche nell'Artico che ci portano alla domanda riguardante i piani americani per la Groenlandia.
La visita di Pompeo in Groenlandia, ormai cancellata, è arrivata all'indomani degli sforzi che la Cina sta compiendo sforzi per investire in un certo numero di aeroporti e in una base militare abbandonata sull'isola (Politiken: 8 maggio 2019). L'obiettivo per gli Stati Uniti è quello di superare l'offerta dei cinesi e impedir loro effettivamente di ottenere un punto d'appoggio lì ed al contempo aprire la porta per gli ingenti investimenti degli Stati Uniti nella militarizzazione della Groenlandia sotto il loro controllo. Il Dipartimento di Stato americano ha definito questa mossa “il ripristino di una presenza diplomatica permanente degli Stati Uniti in Groenlandia” (Politico: 9 maggio 2019). È importante notare che gli americani hanno già un'installazione militare in Groenlandia; vale a dire la base aerea di Thule, costruita nel 1943.
Il governo danese, essendo un fedele lacchè degli Stati Uniti e della NATO, ha accolto con favore questa militarizzazione. Prima della visita programmata, il ministro degli esteri danese Anders Samuelsen ha dichiarato: “Sono molto felice che Pompeo ora faccia la sua prima visita in Groenlandia. Questa visita è un segnale forte del peso che gli Stati Uniti pongono sulla questione artica e sulla cooperazione con la Danimarca. Gli Stati Uniti sono il nostro più grande e più importante alleato ed abbiamo forti interessi comuni. Penso che nei prossimi anni vedremo un coinvolgimento americano molto più ampio in Groenlandia. Ciò è positivo sia per la Danimarca che per la Groenlandia.” (Naalakkersuisut: 2 maggio 2019). L'interesse della Danimarca per l'Artico si basa quindi esclusivamente sui capricci degli Stati Uniti. Una strategia più intelligente sarebbe stata quella di cercare una vasta coalizione che includesse sia la Russia che la Cina al fine di garantire che la mentalità del gioco a somma zero dell'America non portasse a un'escalation di tensione tra gli attori attivi nella regione.
Mentre la corsa per l'Artico entra ogni anno in una nuova fase, dato che le rivendicazioni di vari Paesi con interessi nella regione per territori, rotte commerciali e risorse vengono sistemate in modo diplomatico, sarà interessante seguire il continuo sviluppo lì. Che l'Impero Americano sia in una crisi esistenziale è rivelato dalle accuse di Pompeo e dalla condanna di Russia e Cina; due Paesi in prima linea che rompono l'ordine mondiale unipolare del dopo Guerra Fredda. Solo il tempo potrà dirci se la questione artica sarà ciò che spezzerà la schiena del cammello, ma noi preghiamo che le liti diplomatiche sul futuro del freddo nord non si trasformeranno in un conflitto caldo.
Fonti
Digges, Charles. ”US Secretary of State calls Russia’s Arctic ambitions ‘illegal’” Bellona. Bellona, 7th May 2019. Web. 10 May 2019.
https://bellona.org/news/arctic/2019-05-us-secretary-of-state-calls-russias-arctic-ambitions-illegal
“Pompeo cancels stop in Greenland” Associated Press. Politico, 9 May 2019. Web. 10 May 2019. https://www.politico.com/story/2019/05/09/mike-pompeo-greenland-iran-1313121
“USA’s udenrigsminister aflyser grønlandsk besøg i sidste øjeblik” Ritzau. Politiken, 8 May 2019. Web.8 May 2019.
“USA’s udenrigsminister Mike Pompeo besøger Grønland den 9. maj) Naalakkersuisut. Government of Greenland, 2 May 2019. Web. 10 May 2019.
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Articolo originale di Mads Jacobsen:
Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance