La Lituania alle soglie di un mondo multipolare
Cari amici!
Vi scrivo da un Paese che è una delle maggiori vittime della globalizzazione neoliberale e dell’ordine mondiale unipolare. Nei 32 anni trascorsi dal crollo del mondo bipolare nel 1991, la popolazione della Lituania è diminuita di un terzo. Attualmente, secondo le Nazioni Unite, il popolo lituano è uno dei popoli che sta morendo più rapidamente al mondo. Sto parlando di quei popoli che hanno i “loro” Stati. Sì, insieme al popolo lituano, i lettoni, gli ucraini, i bulgari e i serbi sono tra i popoli in più rapida estinzione. E alcuni altri popoli dell’Europa orientale. E non solo dell’Europa orientale. E non solo dell’Europa.
Ma per me, come lituano, questa è una piccola consolazione. Mi addolora. Mi addolora che il numero di parlanti di una delle più antiche lingue indoeuropee stia diminuendo. Mi addolora il fatto che la statualità lituana, che ha quasi 800 anni, venga sacrificata senza pietà alla statualità che ha solo 250 anni.
Ma cosa fa male alle autorità dello Stato che si chiama Lituania? Le autorità lituane sono ferite dal fatto che alcuni Stati hanno sfidato l’ordine mondiale unipolare. Un ordine mondiale in cui il popolo lituano è uno dei popoli che sta morendo più rapidamente. Inoltre, il regime neoliberista comprador della Lituania è uno dei regimi più russofobi del mondo.
Il regime neoliberista comprador della Lituania chiama la Russia il suo principale nemico. Il secondo nemico è un altro vicino della Lituania, la Bielorussia, con cui i lituani hanno vissuto nello stesso Stato (il Granducato di Lituania) per circa 500 anni. Infine, il terzo nemico principale è la Cina, che esiste da diverse migliaia di anni e che oggi, insieme alla Russia, sta sfidando l’ordine mondiale unipolare e l’egemonia statunitense. E, naturalmente, ci sono nemici interni del regime neoliberista comprador in Lituania. Si tratta dei suoi critici, che il regime chiama uomini trapuntati, cremlinisti, putinisti e così via.
A questo proposito, propongo di ricordare un testo scritto cento anni fa. Il suo autore è un filosofo lituano, laureato nelle università di Mosca e Friburgo (in quest’ultima ha difeso la sua tesi sulla filosofia di Vladimir Solovyov), insegnante e poi rettore dell’Università. Vytautas il Grande a Kaunas Stasys Šalkauskis (1886-1941). Nel 1919 fu pubblicato il libro di Šalkauskis “Ai confini di due mondi”, la cui idea principale è la seguente: “Volendo vivere e prosperare, il popolo lituano nella sua politica e nella sua civiltà deve mantenere un equilibrio che era in grado di superare nella misura in cui questa condizione era soddisfatta”.
Perché il popolo lituano è così passivo nei confronti del regime globalista antinazionale? La mia risposta – e il popolo russo non è stato passivo per molti anni? Dopo tutto, ancora oggi nella società russa si parla tanto di traditori.
La mia risposta è semplice. La comprensione profonda della storia non riguarda solo le relazioni tra i popoli.
La comprensione profonda della storia è una CROCE METAFISICA.
Una croce in cui si incrociano due volontà: quella di Dio e quella dell’uomo.
L’uomo può collaborare con Dio o opporsi a Lui.
Perché Dio ha dato all’uomo il dono del libero arbitrio.
Noi – i popoli di tutta la Terra – ci opponiamo a chi vuole distruggere questa CROCE.
Perché se non c’è la CROCE, non ci saranno nazioni, né uomini, né donne.
Non ci sarà la Lituania, né la Russia, né la Cina, né il Brasile. Non ci sarà nessun’altra nazione o Stato.
Ci saranno solo superuomini ed esseri umani, proprio così.
Qualcuno dirà della CROCE: questa è sofferenza. Sì. Ma senza la sofferenza non c’è vita. Ma senza sofferenza non c’è vita in questo mondo. Le persone che vogliono togliervi la CROCE vogliono togliervi la VITA.
E ancora un po’ di Lituania, Russia e Stati Uniti. Sentimentalismo. Ma forse non solo.
Quando gli Stati Uniti dichiararono la loro indipendenza nel 1776, lo Stato lituano aveva già più di mezzo migliaio di anni.
Quando nel 1620 i primi coloni britannici a bordo della nave Mayflower raggiunsero le coste del Nord America, la Lituania viveva già da più di trent’anni sotto il Terzo Statuto lituano ed erano passati circa novant’anni dall’adozione del Primo Statuto lituano.
Quando nel 1493 Cristoforo Colombo scoprì il Nuovo Mondo, nel Vecchio Mondo il Granducato di Lituania e il Granducato di Mosca risolvevano i loro rapporti nell’alto corso dell’Oka.
Quando a metà del XIII secolo si formò lo Stato di Lituania, è improbabile che nel Vecchio Mondo fossero in molti a sospettare dell’esistenza del Nuovo Mondo.
Gli Annali tedeschi di Quedlinburg (1009) raccontano che San Bruno fu ucciso al confine tra la Rus’ e la Lituania.
Gli Stati Uniti sono stati un fattore attivo nella storia millenaria della Lituania solo negli ultimi tre decenni. La Russia – nelle diverse forme storiche della sua statualità – come del resto la Germania e la Polonia, è sempre stata un fattore di questo tipo. E continuerà a esserlo anche quando il grado di attività degli Stati Uniti in questa regione d’Europa diminuirà in modo significativo. E questo accadrà inevitabilmente, prima o poi.
Molti lituani sono dalla parte della Russia, perché capiscono che se le cose andranno come negli ultimi 32 anni, della Lituania non rimarrà nulla.
Cari amici!
La storia non è finita, come proclamò nel 1989 un pensatore occidentale dal cognome giapponese. La storia continua e noi dobbiamo farne parte. Partecipare al dialogo tra le persone, le nazioni e Dio.
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini