Il senatore Richard Black: i Mujahedin-e Khalq sono un’organizzazione molto compromessa

11.11.2022

La storia degli Stati Uniti d’America che sostengono i gruppi terroristici è troppo lunga ed è come un libro nero dalle cui pagine cola il sangue di persone innocenti. Uno di questi gruppi terroristici è il gruppo Mujahedin-e Khalq, noto come MEK/MKO/PMOI/NCRI, che ha ucciso migliaia di persone sin dalla sua fondazione; se vogliamo citare solo alcuni casi, possiamo menzionare l’uccisione di 12 mila iraniani e 4 mila curdi iracheni. Questo gruppo terroristico, che ora rivendica diritti umani, non è nemmeno in grado di rispettare i diritti umani dei suoi stessi membri.

Grandi istituzioni americane hanno fatto ripetute segnalazioni di palesi violazioni dei diritti umani da parte di questo culto; ad esempio, nel rapporto del RAND Institute, si parla di questo gruppo come di una setta e, in questo gruppo, si riportano di divorzi forzati; chiunque intenda lasciare il MEK verrebbe torturato, sottoposto a lavaggio del cervello e giustiziato. Un gruppo che considera l’uccisione di bambini e neonati come un onore, tanto che durante l’attacco all’Iran nell’Operazione Forough Javidan, i membri del MEK, quando passavano per i villaggi di confine, scommettevano sui feti delle donne incinte, poi squarciavano loro i ventri, estraevano i feti dal ventre delle donne per scoprire il loro sesso e infine uccidevano la madre e il bambino a sangue freddo. Questi sono solo una piccolissima parte dei crimini del MEK.

Per continuare a conoscere questa setta, abbiamo un’intervista con il senatore repubblicano del Senato americano Richard Black[1].

https://www.youtube.com/watch?v=_I2jw0qRwIw

Onorevole Senatore, il gruppo terroristico del MEK era presente nell’elenco delle organizzazioni terroristiche straniere del Dipartimento di Stato americano [a seguito dell’] uccisione in Iran di 6 consiglieri americani in Iran. Poi gli Stati Uniti hanno rimosso questo gruppo dall’elenco nel 2012 e hanno collaborato con esso contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Come valuta questo rapporto? Perché gli Stati Uniti vogliono cooperare con questo gruppo terroristico?

Sì, la Central Intelligence Agency ritiene che la più grande vittoria della sua storia sia stata quella di cacciare l’Unione Sovietica dall’Afghanistan con l’operazione Cyclone, con la quale gli Stati Uniti hanno collaborato con l’Arabia Saudita, mettendo in campo un esercito di un terzo di milione di terroristi, addestrandoli al wahhabismo, la versione più violenta dell’Islam, e riuscendo così a cacciare l’Unione Sovietica dall’Afghanistan utilizzando questo vasto esercito che ha dato origine a molte cose brutte, tra cui Al-Qaeda, che alla fine ha fatto volare gli aerei contro le torri gemelle e il Pentagono l’11 settembre. Ma credo che, a causa di questa vittoria, all’interno della CIA siano diventati piuttosto dipendenti dall’impiego di gruppi terroristici come strumento di politica estera e lo si può vedere chiaramente in Siria, dove siamo stati sostenitori incrollabili di al-Qaeda, anche se al-Qaeda è stata quella che ha colpito l’America con l’11 settembre, eppure li abbiamo sostenuti incrollabilmente perché il nostro obiettivo è quello di rovesciare il governo della Siria. Non ci interessa quanto sia spregevole il MEK. Non ho dubbi che la CIA lavori ora con il MEK per creare questa piccola città dove ci sono tre, alcuni dicono che ora sono quattromila, persone il cui unico scopo è quello di addestrare e portare avanti azioni contro l’Iran, non mi piace l’idea di usare il terrorismo come strumento della politica estera americana, eppure vedo che viene fatto in un certo numero di posti, il MEK, come sapete, era sulla lista dei terroristi, ha fatto un’enorme campagna di lobbying, alcune persone sono state pagate cifre considerevoli per esprimersi pubblicamente a loro favore e alla fine sono stati tolti dalla lista degli Stati terroristi. Ma se si guarda al momento in cui sono stati cancellati dalla lista dei terroristi, credo sia stato il 2012, e il lasso di tempo è molto importante perché abbiamo invaso la Libia nel 2011, abbiamo inviato la CIA in Siria per iniziare la guerra civile siriana, diversi mesi dopo, quindi siamo ancora nel 2011. Se si guarda al 2012, c’è questa successione e sappiamo che il generale Wesley Clark ha fatto una dichiarazione piuttosto sorprendente: il Pentagono aveva ricevuto l’ordine di rovesciare sette Paesi del Medio Oriente entro i cinque anni successivi. [Il piano] era eccessivamente ambizioso perché presupponeva che non ci sarebbe stata una grande resistenza da parte della popolazione, ma l’Iran era su quella lista e, come potete vedere, questo avveniva durante l’amministrazione Obama e Hillary Clinton era molto coinvolta in questo processo e stavano mettendo in atto tutte queste misure per iniziare a rovesciare in generale un certo numero di Paesi in Medio Oriente. Ricordate che il 2011 e il 2012 fanno tutti parte di un piano più grande per rovesciare questi sette Paesi.

Secondo lei, qual è il vantaggio del sostegno degli Stati Uniti a gruppi come il MEK e come valuta il futuro di questo gruppo?

Penso che forse gli Stati Uniti avevano opzioni limitate con l’Iran e il MEK aveva una sorta di reputazione macchiata con il popolo iraniano perché aveva combattuto contro di esso nella guerra Iran-Iraq e la gente non lo apprezzava. E penso che il problema per il MEK sia stato il problema che ha unito tutti gli iraniani, che hanno detto: non parleremo a favore di un gruppo che si è rivoltato contro il nostro Paese quando è stato invaso dall’Iraq. Quindi il MEK è un’organizzazione molto compromessa. Non credo che sarebbe molto efficace, ma credo che la ragione per cui è favorito sia, in parte, che dovete capire che i politici americani non hanno una profonda comprensione di tutto ciò che riguarda il Medio Oriente, non ce l’hanno proprio. Ho sentito dire in giro che il MEK è l’opposizione in Iran, quindi sì è così, e inoltre “mi pagheranno cinquantamila dollari per fare un discorso, e io posso usare i soldi” e così fanno una specie di discorso, sì, ok, il MEK è fantastico… Ma non vedo il MEK come il futuro motore di eventi politici positivi per l’Iran.

Alireza Niknam è un attivista per i diritti umani, scrittore e giornalista investigativo che scrive nel campo dei diritti umani e dei gruppi terroristici. Lavora per le agenzie di stampa Geopolitica, Elzeviro, American Herald Tribune ed altre ancora.

[1] NdT – In realtà Richard Black è stato senatore Repubblicano del senato statale della Virginia, 13° distretto.

Traduzione a cura di Costantino Ceoldo

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