Il patto logistico militare della Russia con l'India completa la sua nuova strategia asiatica ricalibrata

01.07.2024

Nel fine settimana Sputnik ha riferito che la Russia ha approvato un accordo di dispiegamento militare congiunto (Joint Military Deployments - JMD) con l'India, che è essenzialmente l'accordo di "scambio reciproco di logistica" (Reciprocal Exchange of Logistics - RELOS) negoziato negli ultimi anni. Questo patto consentirà a ciascuna delle due forze armate di utilizzare più facilmente le strutture dell'altra, aprendo così la possibilità di visite più regolari da parte delle rispettive marine e conferendo una dimensione militare simbolica al corridoio marittimo orientale tra Chabahar e Vladivostok.

Anche la tempistica non è casuale, poiché segue immediatamente il patto di mutua difesa tra Russia e Corea del Nord e la riaffermazione da parte di Russia e Vietnam della forza della loro partnership strategica, con l'impegno a non stringere accordi con nessun altro che possa rappresentare una minaccia per gli interessi dell'altro. A queste due alleanze, la prima formale e la seconda non ufficiale, segue ora il patto JMD della Russia con l'India, completando così la nuova ricalibrazione della sua strategia asiatica.

Fino a questo momento, sia i nemici che gli amici del Paese avevano dato per scontato che la Russia stesse "facendo perno" sulla Cina, insinuando che avrebbe privilegiato gli interessi di Pechino rispetto ad altri. Se così fosse stato, si sarebbero potute fare pressioni congiunte sulla Corea del Nord come punizione per i suoi test missilistici, esercitazioni navali congiunte nella porzione di Mare Orientale/Mar Cinese Meridionale rivendicata dalla Cina e ridimensionata con l'India per dare alla Cina un vantaggio nelle dispute sull'Himalaya.

Invece, la Russia ha stretto un'alleanza militare formale con la Corea del Nord, ha confermato che non farà mai nulla che possa minacciare gli interessi del Vietnam (l'insinuazione è che non darà mai credito alla porzione di territorio marittimo conteso dalla Cina) e ha concluso la JMD con l'India. La fazione pro-BRI della comunità di esperti e politici russi probabilmente non è soddisfatta di questi risultati, poiché rafforzano la mano dei loro "rivali amici" equilibrati/pragmatici.

Per spiegare, la prima ritiene che il ritorno al bipolarismo sino-statunitense sia inevitabile, per cui la Russia dovrebbe accelerare la traiettoria della superpotenza cinese come vendetta contro gli Stati Uniti per tutto ciò che hanno fatto dal 2022. Il secondo, invece, vuole mantenere il ruolo di equilibratore della Russia per evitare una dipendenza sproporzionata dalla Repubblica Popolare, ritenendo che sia ancora possibile coadiuvare il multipolarismo complesso nel corso della transizione sistemica globale invece di tornare al bipolarismo.

Per quanto riguarda gli ultimi tre sviluppi strategico-militari, il loro effetto cumulativo è quello di segnalare che la Russia non diventerà mai il "junior partner" della Cina come la fazione pro-BRI insinua che dovrebbe fare "per il bene comune", e servono anche a complicare le questioni geopolitiche regionali per la Repubblica Popolare. Gli Stati Uniti potrebbero rafforzare la loro presenza militare nell'Asia nord-orientale dopo il patto della Corea del Nord con la Russia, mentre Vietnam e India continueranno a sostenere con sicurezza le rispettive rivendicazioni territoriali nei confronti della Cina.

Mentre la prima conseguenza potrebbe spingere la Cina in una spirale di rivalità con gli Stati Uniti, che potrebbe essere sfruttata dalla Russia e dalla Corea del Nord per ottenere un sostegno più significativo contro il nemico comune, la seconda rafforza la posizione potenziale di Mosca come mediatore tra i due Paesi e Pechino. Il primo è quindi un diverso sapore di bipolarismo sino-statunitense, anche se con maggiore autonomia strategica per la Russia e la Corea del Nord, mentre il secondo mantiene le complesse tendenze del multipolarismo.

Nel loro insieme, queste mosse possono essere interpretate come un "gioco di potere" da parte della fazione equilibratrice/pragmatica della Russia nei confronti dei suoi "rivali amici" pro-BRI, i quali sono stati in ripresa nell'ultimo anno, ma ora sono di nuovo in svantaggio come prima. La partnership strategica della Russia con la Cina rimane intatta e continua ad avere un impatto positivo sul mondo, ma la Russia ha ora molte meno probabilità di diventare il "junior partner" della Cina rispetto a prima e di privilegiarla rispetto a Corea del Nord, Vietnam e India.

Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini