Il paradigma della Fine [7/7]
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
L’ultima formula
Riassumiamo infine la nostra analisi sommaria. Abbiamo scoperto che a tutti i livelli dei modelli riduzionisti più generalizzati della teleologia storica esiste quasi la stessa traiettoria di sviluppo del processo storico. Ora dobbiamo solo collocare tutte le componenti rivelate nell’ultima formula generalizzante.
Così, due soggetti, due poli, due realtà estreme agiscono nel corso della storia. La loro opposizione, la loro lotta, la loro dialettica costituiscono il contenuto dinamico della civiltà. I soggetti diventano sempre più chiari ed evidenti, passando dall’esistenza fioca, velata, “fantasma” alla forma chiara e definitiva, rigorosamente fissa. Si universalizzano e assolutizzano.
Primo soggetto: Capitale = Mare (Ovest) = Anglosassoni (in senso lato “Romano-Germanici”) = Confessioni cristiane occidentali
Secondo soggetto: Lavoro = Terra (Est) = Russi (in senso lato “eurasiatici”) = Cristianesimo ortodosso
Il ventesimo secolo è il punto di culmine di queste due forze in massima tensione, l’ultima battaglia, Endkampf.
Al momento possiamo stabilire il fatto, che il primo soggetto quasi da tutti i parametri è stato in grado di superare il secondo soggetto. E lo strumento principale, la mossa tattica di quella vittoria dell’Occidente, essendo costantemente e a tutti i livelli ripetuta, l’utilizzo di una qualche realtà intermedia (terza), terzo pseudo-soggetto della storia, che ogni volta si rivelava essere il miraggio incorporeo, destinato a velare la vera essenza dell’opposizione escatologica, era.
La vittoria dell’Occidente (in tutta la sua portata) può essere realizzata in due modi. I liberali ottimisti affermano che è definitiva e che “la storia è conclusa con successo”. I più attenti dicono che questa è solo una fase provvisoria, e che il gigante abbattuto potrebbe essere in grado di alzarsi in certe circostanze. Inoltre, il vincitore affronta una situazione nuova e del tutto inusuale per lui, la situazione di assenza di nemico, il duello con il quale ha costituito il suo contenuto storico. Di conseguenza, il soggetto attuale della storia, essendo stato lasciato solo, dovrebbe risolvere il problema della post-storia, cosa lo sfida, se rimane il soggetto in quella post-storia o si trasforma in qualcos’altro?
Ma questo è assolutamente un altro tema.
E cos’è il vinto? È difficile aspettarsi da lui delle riflessioni chiare e imparziali. Nella maggior parte dei casi non si rende conto di quello che gli è successo, e l’organo amputato – in questo caso è il cuore – fa ancora male e fa male, come nei pazienti dopo l’operazione. Solo pochi si rendono conto chiaramente di quello che è successo all’inizio degli anni ’90.
Altrimenti, come si può spiegare il fatto che Gorbaciov possa camminare tranquillamente per le strade, rischiando solo di essere preso a schiaffi in faccia da un lavoratore stretto.