Il multipolarismo dalla Terra al Cielo
Spettabili autorità, carissimi relatori, gentili ospiti e voi tutti che seguite la nostra Conferenza da tutto il mondo,
è con grande onore che vi saluto e vi ringrazio per la vostra partecipazione.
Questo evento scrive nella Storia un punto di svolta di cui un giorno parleranno i posteri.
Poniamo per un attimo l’attenzione alla parola “multipolarità”, di cui quest’oggi parleremo, sulla scia dell’evento globale dello scorso 29 aprile 2023. Voglio porre a tutti noi una domanda: che cosa suscita? Cosa sentite nel profondo? Quali pensieri vi induce, quali emozioni suscita, quali memorie riattiva? Può sembrare una domanda fuori luogo in una conferenza come questa, e invece è proprio su questo disagio che gradirei che poneste la vostra attenzione.
Spesso parliamo della multipolarità sul piano politologico, geopolitico, filosofico, economico, ecc., ma difficilmente meditiamo su di essa. Siamo tutti eccellenti esploratori delle rotte multipolari e pionieri di nuove conoscenze e campi dell’intelletto umano, ma quanto davvero sentiamo la multipolarità dentro di noi? Quanto essa permea la nostra esistenza, le nostre azioni quotidiane, il nostro modo di vivere in questo mondo?
Siamo consapevoli che la fase di delicata transizione in cui ci troviamo, richiede uomini e donne nuovi, formati per la missione che ci siamo prefissi; sappiamo anche che è indispensabile un rinnovamento delle arti e delle scienze, di cui ci occupiamo in prima linea tutti noi; conosciamo molti dei rischi e degli ostacoli, riusciamo ad identificare nemici e avversari per procedere verso il successo; ma, in tutto ciò, quanto ci sentiamo autenticamente multipolari?
Il centro della mia riflessione vuole essere di carattere metafisico. La multipolarità è prima di tutto una potenza del nostro Essere che deve essere trasformata in atto. Tale potenza, poiché risiede nell’ontologia della nostra individualità, coinvolge la nostra integrazione umana (Spirito, Anima e i molteplici Corpi) e per muoversi verso l’atto ha bisogno del propulsore della volontà per compiersi. Dall’atto primo dell’esistenza, l’atto secondo della volontà è quello che ci porta all’atto della multipolarità. La sequenza di atti non è ovviamente da intendersi come una linea di successione statica, bensì come un meccanismo tesseratto in cui da più posizioni e in più tempi è possibile interagire, e ciò sta a significare che l’attuazione della multipolarità è un qualcosa che si realizza più e più volte, come un carattere secondario della nostra vita, laddove è secondo solo per un ordine di categorie essendo ripetibile e non perfetto in sé, ma non per questo meno importante. Anzi, la sua ripetibilità è squisitamente multipolare. Non abbiamo, infatti, una conoscenza di teoresi e di esperienza che sia compiuta e perfetta di più poli e direzioni: noi conosciamo un polo per volta, riuscendo a mettere i vari poli a sistema solo a seguito del processo intellettuale.
È importante non tralasciare l’adeguamento, o forse dovremmo dire l’evoluzione, verso questo modo di comprendere le coordinate esistenziali delle nostre vite nel contesto attuale. Non possiamo continuare a pensare e agire come avveniva prima. La conoscenza di noi stessi e del mondo è multidirezionale, il che significa che se proviamo a sviluppare questa multidirezionalità otterremo un frattale che ci proietta in tutte le direzioni. Esse sono direzioni esteriori, con una forza centrifuga, verso la conquista di nuovi orizzonti; ma sono anche direzioni interiori, centripete, nella complessità del nostro Essere.
Ne emerge un’architettura metafisica che non è facile da rappresentare. Forse, l’immagine più evocativa è quella di una cattedrale in costruzione, e tale metafora permette di scendere più a fondo in un ulteriore aspetto del multipolarismo. Così come il lavoro alchemico, secondo la Tradizione perenne, è paragonabile alla costruzione di una cattedrale interiore, similmente l’avvento di un mondo multipolare passa attraverso il dimensionamento multipolare di noi stessi. Ovvero, detto più semplicemente: dobbiamo prima farci multipolari se vogliamo fare un mondo multipolare. Diventare multipolari è un lavoro alchemico, in cui le fasi sacre si devono attuare più e più volte.
Allora, torniamo un attimo alle domande iniziali: quanto davvero siamo multipolari?
Chiaramente non è possibile rispondere in questa sede in maniera esaustiva e, probabilmente, non è nemmeno il momento per farlo. Lasciamo piuttosto che questo punto di domanda ci scavi dentro e vada ad individuare in noi i varchi di accesso per quella multipolarità interiore.
Nessuna rivoluzione politica, sociale, economica o tecnologica è possibile se non c’è una rivoluzione delle idee.
Permettetemi, cari colleghi, un’ulteriore nota: capita di sentire ancora oggi alcuni di noi che si dibattono all’interno di un dualismo fra “essere” e “avere”, fra “pensare” e “fare”. Non sono forse aspetti di una medesima unità? Tale dicotomia appartiene ad un mondo vecchio, che del bipolarismo ne ha fatto prima di tutto una sorta di legge interiore, costringendo l’umanità a dividersi per poterla controllare e intrappolare in schemi, prima metafisici e poi fisici, di cui ancora oggi soffriamo. Per essere multipolari, occorre riconoscere che vi è un centro interiore che interagisce con altri centri, in un’armonia elegante e in dinamica trasformazione, in cui aspetti che prima sembravano opposti fra di loro adesso trovano la loro riunificazione, quali facce di una stessa medaglia, che è più di un meccanismo binario. Andiamo oltre. Noi siamo sia l’essere che l’avere, sia il pensare che il fare. E dovremo essere anche molto di più di tutto questo.
Apriamo le strade alla definizione di una metafisica multipolare, tenendo ben presente che non è possibile delegare il cambiamento che vogliamo realizzare nel mondo.
Come una litania, come un mantra, come un codice sacro il cui simbolo è intriso di un potere metafisico, di una proiezione che non è più soltanto verticale ma che è onnidrezionale, ripetiamoci che siamo essere multipolari. Acquisendo consapevolezza di ciò, scopriremo che stiamo già trasformando il mondo.
Vi ringrazio per l’attenzione. Siate orgogliosi di essere qui oggi: stiamo scrivendo la Storia.
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