Il Mujahedin-e Khalq sulla via del ritorno all'FTO

10.07.2022

Il gruppo Mojahedin-e Khalq è un gruppo terroristico che dopo la sua formazione ha assassinato 6 consiglieri americani a Teheran durante il periodo dello Scià, fantoccio dell'America. Con la vittoria della rivoluzione, quando il popolo non li ha votati alle elezioni, ha iniziato a vendicarsi della sua gente, così che in breve tempo ha massacrato 12 mila persone nel peggior modo possibile, tanto che tra i morti si possono vedere anche i corpi di molte donne e bambini. All'inizio della guerra [con l’Iraq], il MEK cercò dapprima di scatenare una guerra civile in Iran e di assassinare i principali funzionari della Rivoluzione islamica, ma quando si accorse di non poterci riuscire, si è unito a Saddam per attaccare il proprio Paese con l'aiuto delle forze del Baath iracheno, uccidendo molte persone innocenti. Dopo la fine della guerra Iran-Iraq, questo gruppo terroristico portò a termine l'operazione Forough Javidan con la collaborazione dell'esercito Baath iracheno ai confini occidentali dell'Iran, dove affrontò una pesante sconfitta delle sue forze contro l'esercito iraniano nell'operazione Mersad e fu costretto a ritirarsi nel suo campo in Iraq. Dopo la fine della guerra, Saddam, consapevole della natura sanguinaria di questo gruppo terroristico, ordinò loro di attaccare i curdi iracheni; in questa operazione furono uccisi 4 mila uomini e donne curdi. Gli omicidi furono talmente tanti che nel 1997 il Dipartimento di Stato americano inserì il nome di questo gruppo tra le “Foreign Terrorist Organizations” (FTO). Per continuare a capire la natura terroristica del MEK, siamo in compagnia di Daniele Perra, un giornalista italiano che fornisce preziose informazioni su questo gruppo terroristico.

  • Secondo lei, qual è l'obiettivo degli oppositori della Repubblica islamica dell'Iran nel sostenere pienamente un gruppo terroristico come il Mujahedin-e Khalq che non ha quasi nessuna base popolare credibile nel proprio Paese? Che ruolo svolge esattamente questo gruppo tra gli oppositori del governo iraniano?

L'obiettivo è in realtà piuttosto chiaro. Il MEK è lo strumento preferito dall'Occidente per la destabilizzazione della Repubblica islamica. Vi fornirò un esempio. Nel 2014, il sito israeliano di strategia e geopolitica MiDA ha pubblicato un interessante articolo dal titolo “How to turt Iran, even without airstrikes”. L'autore dell'articolo riconosce che l'Iran è il principale avversario di Israele nella regione mediorientale e, per colpire l'Iran per il suo sostegno alla resistenza palestinese, sostiene che Israele dovrebbe sfruttare i gruppi terroristici e la presenza di minoranze etniche e religiose all'interno dei confini iraniani per smantellare progressivamente il Paese. Inoltre, l'articolo cita molti gruppi che possono essere utilizzati a questo scopo. Tra questi ci sono il MEK (nell'articolo è scritto chiaramente che il Mossad ha finanziato, addestrato e armato il MEK per uccidere funzionari iraniani e scienziati nucleari), Jundallah (un gruppo che opera tra l'Iran e il Pakistan) e alcuni altri gruppi curdi. In questo contesto di guerra a bassa intensità, il MEK ha un ruolo speciale perché ha dimostrato di essere abbastanza efficace fin dalla guerra Iraq-Iran con la sua capacità di operare all'interno dei confini iraniani.

  • Per quanto riguarda il background terroristico del MEK e il suo tentativo di tenere un raduno annuale in Albania e in Francia, qual è secondo lei la ragione della cooperazione di alcuni governi occidentali con questo gruppo?

 

I governi occidentali non amano l'Iran per il semplice motivo che la Repubblica islamica rappresenta un'alternativa al loro fallimentare modello politico basato sul capitalismo ultraliberista, sullo sfruttamento e sull'annientamento degli uomini.

Un sistema che è stato in grado di produrre disuguaglianze all'interno e all'esterno del cosiddetto Occidente e, allo stesso tempo, di distruggere l'ambiente. Un sistema che dimentica completamente la tradizione e cancella la cultura e la storia per sradicare gli esseri umani dalle loro radici. La Rivoluzione islamica ha fermato il processo di “occidentalizzazione” dell'Iran. Questo è il motivo per cui oggi l'Occidente non ama l'Iran. Questo è il motivo per cui l'Occidente sostiene questo tipo di gruppi terroristici: vuole un governo a Teheran che segua gli ordini. L’Occidente non può sopportare il fatto che l'Iran sia ancora un Paese sovrano dopo 40 anni di guerra ibrida contro di esso.

 

  • Come saprà, il MEK ha invitato molti ex politici al suo raduno annuale; se questi politici non hanno alcuna posizione nei loro Paesi e non hanno alcuna speranza di ricoprire una posizione politica in futuro, qual è lo scopo principale di queste figure che partecipano alle cerimonie di un gruppo terroristico?

In realtà non sono d'accordo sul fatto che questi politici non abbiano alcuna speranza di ricoprire una posizione politica in futuro. Per esempio, c'è un'enorme possibilità che l'ex Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi (probabilmente il più grande sostenitore del MEK in Italia) abbia una posizione nel governo italiano dopo le elezioni del 2023. Infatti, egli è in ottimi rapporti con il partito di destra Fratelli d'Italia, che sembra essere il favorito dai sondaggi. La leader di questo partito, Giorgia Meloni, non a caso, è legata al partito di estrema destra spagnolo Vox, coinvolto in uno scandalo per aver ricevuto denaro dal MEK. L'ex Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha recentemente incontrato Maryam Rajavi in Albania. Anche in questo caso, Pompeo ha la possibilità di partecipare alle elezioni primarie per diventare il candidato repubblicano alla Casa Bianca, o forse di tornare a far parte dell'amministrazione Trump dopo le elezioni presidenziali del 2024. Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che anche l'amministrazione Trump era molto vicina al MEK. Ad esempio, l'avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, è un amico intimo dell'organizzazione terroristica.

  • Qualche mese fa, il gruppo del MEK ha organizzato una conferenza virtuale anti-iraniana con l'invito di alcuni membri del Parlamento italiano per diffondere l'odio contro l'Iran. Quali sono, secondo lei, le ragioni della collaborazione di questi politici italiani con questo gruppo terroristico?

Bisogna considerare il fatto che i politici italiani non sono indipendenti. Hanno dei proprietari (Paesi stranieri come Stati Uniti, Regno Unito, Israele e così via, o alcune multinazionali).

Se non hanno padroni, li cercano per avere un reddito garantito. La politica italiana è il trionfo dell'immoralità.

A questo proposito, partecipare a questo tipo di eventi li aiuta a mostrarsi, a dimostrare che sono pronti a farsi comprare dall'élite transatlantica o, per quelli che hanno già dei padroni, a dimostrare che stanno eseguendo gli ordini.

  • Uno dei principali slogan del gruppo terroristico del MEK è “Iran libero e democratico”. Secondo lei, cosa c'entra questo slogan con la natura di questo gruppo e il modo in cui i suoi leader trattano i loro membri?

Sembra abbastanza ridicolo, perché sappiamo che questo gruppo oggi funziona più come un culto pseudo-religioso. Non c'è alcuna democrazia al suo interno. Pompeo, durante la sua visita, ha persino definito Rajavi “presidente eletto dell'Iran”. Ancora più ridicolo, ma allo stesso tempo abbastanza spaventoso. Quindi, dovremmo porci un'altra domanda. L'Occidente è disposto a ignorare il coinvolgimento del MEK nel traffico di droga e di esseri umani e persino l'uccisione di soldati americani nei primi anni della guerra in Iraq, pur di raggiungere i suoi obiettivi geopolitici? La risposta è sì, perché lo ha già fatto in passato, ad esempio in Kosovo con l'UCK.

  • Come giornalista italiano, ha mai visto Maryam Rajavi partecipare a un dibattito o a una discussione impegnativa? Secondo lei, qual è il motivo per cui Maryam Rajavi ha paura ed evita di affrontare domande impegnative sul gruppo del MEK?

Onestamente non l'ho mai visto. Ma se parliamo di media occidentali, dobbiamo prendere in considerazione un'altra cosa. Non c'è alcun rischio per Maryan Rajavi di essere interrogata sulle attività del MEK, poiché questo non rientra nell'agenda dei media occidentali, che, nuovamente, non sono indipendenti. Possiamo applicare ai giornalisti occidentali la stessa cosa che abbiamo detto prima per i politici occidentali. Hanno dei proprietari o cercano dei proprietari. Teniamo presente che molti di loro sono stati addestrati da organizzazioni ben legate all'intelligence americana, come Stratfor Enterprise (la cosiddetta “CIA ombra”). Finché il MEK continuerà a lavorare come proxy occidentale all'interno e all'esterno dell'Iran, il suo ruolo nelle attività criminali e terroristiche non sarà mai messo in discussione dai principali gruppi mediatici occidentali.

 

  • Ogni anno il MEK chiama l'anno “Sin”, che significa rovesciare, ma ora, 40 anni dopo la rivoluzione, l'Iran è più forte. Dopo questi anni e dopo aver perso così tanti membri a causa della morte e della separazione, quale giustificazione hanno i leader del MEK per i loro vecchi membri?

Beh, la giustificazione principale può essere il fatto che oggi il MEK, dopo la rimozione dalla lista dei gruppi terroristici, è stato in grado di creare legami, penetrare nella struttura politica occidentale e fare lobbying al suo interno. Sia chiaro, il MEK non ha la possibilità di rovesciare la Repubblica islamica o di governare l'Iran nel prossimo futuro, come ha predetto Pompeo. Tuttavia, può ancora svolgere il ruolo che le agenzie di intelligence occidentali gli hanno assegnato. Inoltre, finché Rajavi riceve fondi dall'Occidente può ancora comprare un po' di obbedienza.

  • Dal momento che il MEK ha mostrato ancora una volta il suo vero volto e ha propagandato pubblicamente la sua politica armata, come l'incidente del voto di Birmingham, il quinto fondatore, ecc. i Paesi occidentali prenderebbero provvedimenti per inserirlo nuovamente nella lista dei terroristi?

Non credo. Al momento il MEK è ancora una risorsa importante soprattutto per Israele e gli Stati Uniti. Ma non si sa mai. L'Occidente e in particolare gli Stati Uniti, hanno una lunga tradizione nel tradire i propri alleati. Infatti, Henry Kissinger diceva che l'America non ha alleati ma solo interessi. Quindi, in futuro, quando il MEK non sarà più utile per gli interessi geopolitici dell'Occidente, probabilmente verrà inserito nuovamente in quella lista.

Traduzione di Costantino Ceoldo