I vettori del potere all’avvento di un mondo multipolare

10.01.2024

Cari amici e colleghi riuniti al Forum di Chişinău,

un caro saluto dall’Italia, patria di grandi uomini che hanno tracciato molte rotte del pensiero multipolare.

Ringrazio il fraterno amico prof. Iurie Roşca per l’invito. Non potendomi recare personalmente a questo prestigioso Forum, ho deciso di inoltrarvi il mio discorso, sperando che queste semplici parole possano aiutare i lavori che si svolgeranno nelle riunioni.

L’avvento di un mondo multipolare lo auspichiamo, studiamo e pianifichiamo da anni, da molto prima che ne parlassero i mass media e gli analisti. Questo Forum ha in passato prodotto un Manifesto del mondo multipolare, quando ancora nessuno ne parlava, un documento che ha fatto da profetica linea guida per le sorti del mondo. Il professor Dugin aveva redatto la Teoria del Mondo Multipolare, cuore dottrinale della multipolarità, e da allora molti di noi si sono spesi per incarnare quegli ideali e progetti, contribuendo alla trasformazione di questo mondo sotto molteplici aspetti. Siamo stati esploratori e pionieri, un giorno parleranno di noi, statene certi.

Nello sviluppo degli eventi, dobbiamo considerare tuttavia che gli avversari, cioè coloro che contrastano la nostra visione del mondo, e i nemici, cioè coloro che contrastano sia la nostra visione del mondo sia noi personalmente, hanno avuto modo di elaborare strategie e tattiche di risposta. Quello che noi abitualmente chiamiamo “sistema”, utilizzando un termine che vuol dire molte cose e altre volte non vuol dire niente, sa bene come gestire il dissenso: c’è un limite, un campo di esistenza entro cui è tollerabile e gestibile il dissenso; solo quando quel confine viene superato avviene davvero il cambiamento. Ben sappiamo che il “sistema” è molto intelligente, ha risorse economiche ingenti, ha think tank, gruppi di potere, governi, armamenti. È l’eterna battaglia di Davide contro Golia.

Ciò deve farci riflettere su alcuni aspetti del potere, parola chiave nelle trasformazioni globali. Il potere ha dei vettori che vengono gestiti, direzionati, convogliati in maniera precisa, tramite una complessa rete di poteri gerarchicamente ordinati. Nel mondo difficilmente qualcosa si muove casualmente. Le decisioni politiche, finanziarie, strategiche, sono intimamente collegate fra loro, anche se stiamo parlando di cose che avvengono in parti opposte del pianeta. Tuttavia, è altrettanto vero che la stessa multipolarità è fatta di vettori, come ben sappiamo. Molteplici vettori che si muovono in varie direzioni, senza però avere quell’accentramento del potere che appartiene al “sistema”. È una differenza minima ma sostanziale. La multipolarità prevede più poli, ciascuno dei quali libero nel proprio potere, in relazione con gli altri ma non subordinato secondo degli ingranaggi e degli status quo. Questo passaggio ad una pluralità di poteri indipendenti, equidistanti e similmente influenti richiede molto tempo. Nessun sistema può essere scardinato all’improvviso, soprattutto in un mondo interconnesso come quello globalizzato in cui viviamo oggi. La strategia politica è fatta di progettazioni su lunghi tempi e distante e così deve essere anche per noi. Fra i vettori del potere del “sistema” possiamo riconoscere i gruppi di potere (massonerie, lobby, ecc.), la finanza internazionale, le industrie della guerra, i mass media, i Big Pharma, i Big Tech, le religioni corrotte e pervertite, le strutture politiche sovranazionali che promuovono un governo e un ordine mondiale.

Si configurano davanti a noi anni di dure prove. Da una parte, c’è il “vecchio mondo”, dall’altra il “nuovo mondo”, ma in entrambi i casi siamo in questo mondo, e qui avviene la battaglia. Il potere costituito e consolidato in secoli di interazioni e sofisticati allineamenti, viene a scontrarsi con un emergente potere di origine diversa, escatologica e metafisica, innescando la trasmutazione sociale a cui stiamo assistendo. L’Alchimia del Politico, però, richiede sacrificio: sacrum facere, dal latino, ovvero “fare qualcosa di sacro”, e sacro viene da sacer, cioè “messo da parte”. Questo vuol dire che lo scardinamento del potere del vecchio mondo richiede una fase di Nigredo in cui bruciare e consumare tutto quello che appartiene al vecchio mondo. Non c’è possibilità di saltare questa fase: per avere qualcosa di nuovo, bisogna fare pulizia del vecchio. La seconda fase, quella della Albedo, è ciò che in un certo senso stiamo preparando noi qui, oggi, e in tante altre occasioni e luoghi: siamo un laboratorio di idee, progettiamo l’avvenire, ci portiamo avanti per aprire la strada a quanti verranno dopo. È una fase delicatissima perché non conosciamo con esattezza cosa voglia dire “multipolarità” nella pienezza del termine, ne cogliamo solo qualche aspetto. La terza fase dell’Alchimia del Politico, la Rubedo, è a mio parere quella che vivranno coloro che riusciranno a confermare e instaurare definitivamente un nuovo mondo, il compimento escatologico, era di amore e pace. Non costruiremo nessun mondo multipolare se non operiamo una alchimia interiore che si rifletta poi in quella politica e sociale. Il cambiamento parte da noi.
Dopo questa digressione filosofica e metafisica, tornando invece alla dimensione geopolitica e cratesiologica, è opportuno secondo me che ci ricordiamo che le nostre idee e i nostri intenti non possono essere delegati a nessun gruppo, partenariato economico e politico, o governo di qualche Paese. Le fasi di avvento di un mondo multipolare saranno lunghe e numerose, dobbiamo muoverci magmaticamente fra le trame di questo mondo, non possiamo dichiarare guerra a tutto e tutti apertamente, perché il sistema ha gli strumenti per disinnescare il nostro dissenso, per ridicolizzare, per far fallire i nostri progetti. Occorre, invece, agire con prudenza e con l’arte dell’ironia di cui Platone fu grande maestro nei suoi dialoghi. La politica, come già sappiamo, richiede in questa fase l’utilizzo di strategie di comunicazione in cui si parla più con i silenzi e le frasi non dette, volendo indirizzarci non al pubblico delle masse, bensì a specifici gruppi e singole persone. Altrettanto importante è preservare con attenzione i nostri gruppi e comunità, non esponendo inutilmente e non cadendo nella trappola delle provocazioni. Le opere d’arte richiedono tempo e riservatezza, solo alla fine l’artista svela la propria opera. Siamo consapevoli che questa mescolanza fra il “mondo” e “noi” è temporanea e non durerà per sempre, quindi dobbiamo prepararci a sopportare il peso di scontri aperti, di persecuzioni e di divisioni, ma è inevitabile quando si promuovono due visioni del mondo completamente diverse, l’unipolarismo e il multipolarismo.

Il mondo in cui viviamo è il medesimo, ad essere diverso è il futuro che gli vogliamo dare. Pertanto, i nostri vettori non saranno una semplice copia di quelli precedenti, ma dovranno essere anche altro: noologia, comunitarismo, multipolarità, nuove idee politiche come la Quarta Teoria Politica, topografie esistenziali verticali, tradizione, vera economia e non usura crematistica, scienza sacra e rispettosa dell’uomo integrale quale sostanza individuale di natura razionale.

La proposta di questi vettori segue dinamismi centrifughi per la diffusione, verso l’esterno e l’esplorazione dei mondi interiori e delle geografie terrestri, centripeti per quel che riguarda la collocazione interiore in un olismo, in una integrazione che è necessaria per creare l’uomo nuovo, rivestito ed incarnato di una soggettività radicale che ci renda ponti verso il nuovo mondo che vogliamo realizzare. La questione del potere è e sarà centrale: in quanto energia di grande valore, il potere continuerà ad essere presente e dovrà essere gestito come energia sacra e divina. L’imperium non sarà una questione di spazi e di gerarchie militari, bensì la realizzazione del potere sacro donato all’uomo, e quindi strumento per la realizzazione del Bene comune dell’umanità intera. La consapevolezza della sacralità del potere deve ricordarci dell’enorme sforzo necessario per trasmutare il potere che si trova nel mondo, mettendo fine a quello del “sistema” e sostituendolo con un potere sacro. A poco servirà stipulare accordi, partenariati, rotte commerciali e strategiche, se non cambieremo il cuore di quel potere che li muove. Dobbiamo purificare e rinnovare la riflessione attorno a questo potere, la consapevolezza che abbiamo di esso.

La maggior parte dei problemi nel mondo nasce proprio dalla mancanza di consapevolezza. Il “sistema” si è formato grazie alla ignoranza della gente, che ha delegato continuamente la propria libertà e volontà ad altri, arrivando a costruire nel corso dei secoli un apparato dotato di grande potere. Ecco perché uno dei vettori della multipolarità è e sarà l’educazione: formare teste e cuori, formare coscienze, formare uomini e donne che siano pienamente se stessi. Non possiamo più delegare l’educazione dei giovani ad agenzie esterne che fanno parte del sistema, poiché l’esito sarà inevitabilmente la corruzione interiore, la non-coscienza di sé e del mondo. Educare alla multipolarità (argomento che richiede una trattazione a parte) è una delle sfide che dobbiamo affrontare tempestivamente, se vogliamo innescare l’alchimia interiore necessaria per cambiare questo mondo.

Per concludere, cari amici del Forum, fissiamo gli occhi sul futuro che dobbiamo costruire. Come diceva la cara amica, filosofa e giornalista Darya Dugina, «dobbiamo avere il coraggio di morire per le nostre idee». Questo Forum è un’occasione per comprendere che non siamo soli, che la missione che sentiamo nel cuore è più grande di noi, che ciò che stiamo facendo è sacro e dobbiamo ogni giorno dare forma alle nostre azioni sul modello di questa sacralità. Molte menzogne ancora dovranno essere svelate. Sia in noi la Verità.

La Tuttasanta Madre di Dio, aurora del nuovo mondo, ci guidi.