Foreste dello Spirito e voli mistici Templari di un Soggetto Radicale
Status quo
Mugola il Vento nelle cavità del mio profondo. L’arpa si elettrizza per musicare l’Ignoto. Il vuoto spazia, impera il nulla. Clima interiore perché il Suono divampi nell’alveo mistico.
Notturno
Nebbia che avanza nella laguna, dalla palude lo stanco gracidare. Ultimi bagliori di un giorno che tramonta. Muro cadente, arcano e secolare, si muove la civetta ha posto lì il suo nido. Echi nella foresta, rumori crepuscolari, lì Dio si confonde nel volto rugoso dei querceti. La brezza della notte evoca in me lo Spirito e avvolto in questo Soffio me ne ritorno al Padre.
Oltre il limite
Limite intuitivo della mia solitudine, posso viverti, sentirti ma non descriverti. Tu incorporeo che circoscrivi la mia limitatezza. Tu che mi abbatti e mi umili e poi erompi in un velato squarcio di grandezza, Tu, sempre Tu, solo Tu. Il mio Dio sconosciuto eppur reale e vivo, vivente e trinitario. Logica sfuggente, minuscolo ego ormai dissolto, ora vivi in Unità.
Vidi aquam
Ho visto l’acqua, violenta, scaturire dal tuo costato. Fluire e rifluire, sommergere la Terra e l’Universo. Anch’io elemento primordiale di questo oceano che non posso attraversare. A me la Vita.
Esperienza interiore
Esperienza interiore, reale e trasparente, percepita e inafferrabile. Come l’aria ci sei dentro, non la vedi e la respiri. Nube oscura, vento e luce, così è Dio.
Il viaggio
Viaggio all’interno, buio profondo, solo il nulla, l’inconsistenza del proprio io. Ma oltre l’ego, l’essere vero, il mio spirito, la Presenza di Dio. Tempio immenso il mio profondo, dove dimora la Trinità Vivente. Vai oltre il tempio, alla Sorgente. Li è Dio in Tre e tu Uno in Lui.
Spira il vento
Forte spira il vento nel mio profondo. I fratelli si accostano alla mensa del tuo Corpo e del tuo Sangue. Vento divino, Spirito che arde e scioglie le gomene. Come vela d’albero maestro, si gonfia d’amore la mia anima al tuo Soffio divino.
Finestre di luce
Sgorga l’acqua ai piedi del tuo altare, fonte della vita divina, della mia ispirazione. Finestre di luce s’aprono all’interno, tra oscura caligine. Visione di Golgota, del Tuo e del mio dolore. Lo accetto con pienezza, mi lascio al tuo abbandono. Solo così il gusto spirituale, la vita eterna qui, l’oscura contemplazione.
Quando mi afferri
Quando mi afferri, la mia anima ormai docile si lascia andare e non ci sono più. Dolce abbandono, eterno convito, tua vita e tua natura, rapide scorrono in me. Non c’è più niente, mente alienata, cuore profondo, spirito sommerso, tutto il mio essere in Te.
Aseità
Aseità, divina aseità. Solo Tu esisti per Te stesso e sei l’Incomprensibile, anche se l’amore ti rende comprensibile. Dio, Dio Trino e Dio Uno, mistero di fede, non per gradini ma per spirale io vengo a Te. Si ferma la mia mente e mi ritrovo in Te. Scompare il mio sentirmi e mi ritrovo Te.
Il Segno del tacere
Adorazione, lo sguardo rivolto al Tabernacolo dove Tu Sei. Prezioso silenzio, unguento spirituale che mi riempie della tua Presenza. Ti comunichi a me nel misterioso segno del tacere. Tu solo sei Santo.
Silenzioso nulla
Solo il nulla ti permette di sondare l’Insondabile. Percezione dell’io, del niente, del mio ego in Dio. Intuire Dio in sé, il Sé di Dio, Io Sono Dio. Solo Lui, solo Io e nel suo essere Tre che comunicano e vivono con me. Tutto questo nel silenzioso nulla.
Passaggio ad Oriente
La tua Croce fenditura nella roccia, da lì entri nella Luce, Realtà superiore. Porta mistica, dove passi per uscire da te stesso. Squarcia il velo, immette nel Regno, introduce nel mistero. Lì solo Yahweh, solo il Dio della Rivelazione, unico e vero Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo. Tutto il resto menzogna senza Lui!
Il volo libero
Quando il tuo abbandono penetra la mia vita, io volo con Te. Nella trasparenza delle altezze, beatitudine interiore dove si perde la mia coscienza. Qui tutto chiaro, puro, luminoso. Vertigine di un volo libero che sembra non avere fine.
Celeste prateria
Desiderio di Te, burrasca, onde travolgenti, la tua potenza in me. Nostalgia della tua terra, della mia terra, del verde eterno. Celeste prateria, dove al tuo fianco, mio Signore, un giorno con Te cavalcherò.
Nuda Presenza
Nuda Presenza, forte Presenza. Per giungere alla Realtà è assurdo lo spogliarsi di tutto. Vivere nella vacuità, emerge un mondo nuovo. Spento l’incanto dei sensi, visione della Trinità.
Danza Sacra
Estatici momenti la tua danza sacra. Là dove tutto l’essere si muove nel tuo amore. Un turbinio di fuoco mi avvolge tutto intorno. Lo spirito si eleva come Elia sopra un carro di fuoco. Ali di serafino mi afferrano, sono condotto a Te. Mi prostro e nel fragore angelico, danzo luminoso la gioia del creato per Yahweh.
L’arcana liturgia
Un attimo in ginocchio e subito la Gloria s’avvicina. Ti consola il Vivente ai piedi del suo altare. L’arcana liturgia emana forza, rinnova il tuo sentire. Tu assorbi questi effluvi e ingigantisci. La fede come rupe svetta in alto. Come aquila librante poni lì il tuo nido.
La strada migliore
Se ascendi solitario verso il monte, troverai il silenzio di Dio. E nel silenzio avrai la rivelazione di Dio. Se resti tra i fratelli a servire come l’ultimo, troverai la carità di Dio. E nella carità avrai la manifestazione di Dio. Se istante per istante, invece seguirai le orme del tuo Dio, tu sarai Dio. E nel Suo intimo volere, come luce splenderai attirando le genti.
Il Nocchiero
Vivido il tempo del silenzio, che trasforma la visione del mondo interiore. La volta cosmica, lo spazio siderale, fluttuare tra le stelle, navigare dentro me. Io, atomo irripetibile, sintesi suprema della creazione di Dio, davvero magna la Sua mente!
L’accesso misterioso
Andare verso il nulla, l’intuito procede in modo naturale ormai a ritroso. Sospesi sono i sensi e poi la mente e in questa dimensione vacuale, emerge d’improvviso la visione. Luce, folgorante luce, all’io ch’è rifluito e poi scomparso ed ha trovato la sua vera sostanza. Al di là del vuoto la consapevolezza, poi il nulla, infine la visione. Ed oltre l’unione con Dio Trino e al limite la mistica Unità. L’accesso misterioso a questo itinerario verticale, è il luogo dell’incontro nel tuo cuore. Lì l’agape fraterna, il senso ultimo del vivere, l’attimo immortale.
Tempesta
Nuvole cariche, tempestose, pioggia battente, fragore di tuono. Lampi riflessi, spettri di luce, contrasti tonali, giallastri bagliori. Epico panorama di tempesta, il cielo s’è chiuso violenta la terra. Ingigantisce lo spirito a tale visione, magnetico sentire: Io sono quello!
Amico
Amico Tu sei, nel grande spazio del cuore. Lì il nostro incontro, il nostro rifugio, una radura d’amore. Come Giovanni, seduto accanto a Te, o mio Gesù.
Esilio
Vaga la lucerna dello spirito ad intuire il Reale. Eterna ricerca del proprio sé, del sé del cosmo, del Sé di Dio. Sublimazione cosciente e a volte incosciente. Elevazione di un limitato vivere in cui non sto più dentro. Solo nell’Eden ritroverò la forma primordiale, Essere Uno con Te.
Il Sole interiore
Nitida visione del sole di Cristo nel mio cuore. Globo rosso che si muove incandescente, dinamico, infuocato. Luce tersa nel mio interno, rende tutto trasparente dalla base all’architrave. Io, cattedrale profonda, toccata dalla Sua invisibile Sostanza.
I Santi
Scandagliare il mistero vivendo nell’ubiquità. Il Corpo di Cristo mi trascende, eppur vi sono inglobato. Forte armonia, quella dei fratelli già viventi nell’altra dimensione. Una stilla di diafana luce, quando il loro apparire vedo dentro me.
Diacronia
La Sorgente continua a zampillare nel mio interno, ma io ne perdo coscienza. Vivo nell’animalità, nella psiche e nulla più. Eppure il richiamo è forte e non odo altro. Discendo nel profondo, e lì vi resto ad ascoltare la Cascata che non si spegne mai. Acqua, fonte dello Spirito, non è miraggio. Son solo io che ancora attendo d’esser un giorno unificato.
Apex mentis
Se della mente, all’apice tutto converge, il mondo tace. Ed io ramingo, nel Tempio rientro ad intuire arcani. A sentire il futuro, nella mente da sprazzi illuminata di eterna Sapienza. Servo inutile, io piego le ginocchia al Dio Vivente.
Solo Tu
Turbato il mio cuore, dalla tua Assenza. Aridità sofferta, perché altri entrino nella Vita. Assente o Presente, m’importi solo Tu. La mia coscienza rimane in ogni caso nel tuo dominio Regno sovrano! Gesù è il mio Signore, vivo per Lui.
Hara
Verso il centro, fisso lo sguardo. Tra espiri che attizzano un’interiore brace. Raccolto e vigile l’udito, ascolta il fondo. Non più nuvole, la mente di pensieri ormai si vuota. Lucente emerge la cima del mio spirito, io sono luce.
Eckhart haiku
Gracchia nel cielo il corvo. I miei sensi dal suo eco sono avvinti. Vibra all’interno, nel mio profondo. Dal fiume inquieto dei pensieri, svuotato mi risveglio re del creato.
La Via
Non devi andare giù. Devi lasciarti andare giù. Deconcentrato, al tuo respiro in abbandono. Non tu porti lui ma lui trascina te, espiro divino eppure così umano. Verso il profondo, dove occulto vive il Dio Uomo, come in Maria adombrato.
Nel fondo
Quando nel fondo completo sono immerso, tutto gravita immanente. Non più passato né futuro, ma presente solo eterno presente. Presente l’esser mio, presente l’essere del cosmo, presente l’immenso essere di Dio. Tre gradi intensi, distinti d’un esperienza, comunicanti in unità profonda, dall’uomo al cosmo a Dio. Giro consapevole sull’asse mio interiore, gravitando come terra intorno al Sole
Amici
Val più d’ogni altra cosa l’essere amici. Fiorile rinascenza nello spirito. E nel cuore gaudio magno, noi due Uno!
Horeb
Magnetica tempesta, nel luogo dove s’erge la Tua Presenza. Lì gravita il mondo, la natura e l’io profondo. Per via scoscesa m’incammino e Tu m’attrai, da lampi circonfuso alla tua Gloria.
Pura esistenza
Pura esistenza, il lento fluire delle cose nella tua Presenza. Vigile, lo spirito fermo tra mente e corpo dileguati. In questo immortale silenzio, fluido aleggia il tuo Spirito. Impulsi divini di fede, speranza ed amore emanano nello spazio interiore. Poiché è Lui, regale Timoniere che mi dissolve in Sé.
Dio Presente
Echi notturni nel bosco, Dio c’è. Nella foresta, fruscii di tempesta, Dio É. Rombi di tuono che scuotono l’anima, Io Sono.
Ali possenti
Aprir le ali ma solo in spirito, nei silenti attimi del divin ringraziamento. Il Dio Gesù in me, io in Lui. Possenti e bianche ali, superbe si dispiegan dal vero io profondo. Qual decaduto angelo, che in ciel per brevi attimi, libero torna a volare.
Fruscio di cristalli
Fruscio di cristalli che lievi s’infrangono, il dolce mormorio della tua Presenza. Senso di eterna vacuità che echeggia tra cieli dorati e infiniti, in sospensione come d’incenso. Lo Spirito Santo, divino architetto, da cuspide getta i dardi di Luce, tracciando i confini della Sacra Tenda.
In Croce m’abbandono
Viver nella tua grazia fermo, ma trasportato dallo spasmo della tua assenza, della mia caducità e di una dura tentazione. Ma io solo tuo, abbandonato a Te sul duro legno della santa croce, i cui meandri e le cui pieghe profonde l’anima mia ha imparato a distinguere. Vivere in caduta verticale, nel regno mistico del tuo grande patire, la cui sola quiete è data dal giaciglio del tuo santo sepolcro, dove in sospensione la mia mente viene meno.
Apex mentis II
Aria pura, trasparente, satura d’ossigeno che riempie l’interno, così è l’apice della mente. Solitario, immobile spirito, che vive negli spazi della terra di mezzo come aquila in un cielo deserto, in balia d’un sottile vento. Tutto tace, mentre la terra freme e il corpo vive nella discrepanza degli strappi verso l’alto e del suo peso greve. Lacerazione interiore che fugace fa sognare la beata finale resurrezione di mia carne, io sarò così!
Io poliedrico
Io poliedrico eppure uno, diamante dalle mille facce intriso di luce spettrale. Motore immobile, nel cuore della mischia meno fendenti senza stancarmi. Così ogni giorno per il mio Re Gesù.
Fornace ardente
Fornace ardente carica d’incenso la Tua Presenza. Tremula visione che trasparente ondeggia nel rapido frusciar del rogo. Segno tangibile intriso di divino, pregnante sostanza. Tu del mio essere, dal capo alle radici, consumi le fibre intime.
Rombo di tuono
Rombo di tuono che scuote cielo ed intimo, fa emerger la visione. D’intuito, percepir Divina la Presenza nell’alveo del cuore. Un mondo atemporale, vivace e trasparente, prende vita intorno a me.
Vedere
Vedere, abitualmente vedere, nel tuo mondo flebile e ancora ai miei occhi a volte tenebroso. L’umido dell’ombrosa foresta, qualche vena di luce in sua sospensione, la polver dei querceti che v’annida. E il tuo angelo che chiama in bianche vesti, cadenti e impregnate d’eterno chiarore, sorreggendo il Santo Graal della tua divina Passione. Come non perdersi nella foresta impenetrabile, dove solo il motore immobile di un ardente amore, quale esile lucerna di fede provata, trova sempre la via che oltrepassa il guado. Notte dello spirito a sprazzi illuminata, dove ogni plumbeo e difficoltoso passo ha il sapore d’eterno, d’una nuova intromissione nei selvaggi vestiboli della Terra di mezzo.
Vuoto dentro me
Attorno a me silenzio. Vuoto dentro me. Presenza Trinitaria, fuori e dentro l’io. Infinito e immenso Dio al di sopra dell’io. Alla fine solo Dio senza più il mio io.
Incendio divino
Dall’interno mi consuma il Tuo fuoco divorante. Né caldo né freddo, solo ardore di Te. Di vederti sparire e comparire tra giallastri bagliori. Nel fruscio d’intenso rogo, Tu Vivente in me.
Cuore abissale
Sono io, sempre io davanti a Te. Col mio peso, il mio nulla, il mio peccato. Tu mi rigeneri nel furore di un puro fuoco. Corrente di fresca energia e tenerezza somma. Mi sconvolgi, perduto negli abissi del tuo Cuore di Dio.
Tutto più chiaro
Tutto più chiaro quando il Sole interiore illumina il cuore. Un’aura sprigiona ed esce fuori a rischiarare l’aria. L’anima è luce, in quei momenti di sospensione cosmica. Movente equilibrio tra due universi, distinti eppur compenetranti.
Muta adorazione
Muta adorazione, converger del silenzio nell’essere di Dio. Lì penetrato, divergere poi nella Sua immensità. Croce, Ostia, Volto Santo, valichi divini e guadi verso questa Eternità.
Avvolti
Avvolti dalla brezza del mattino, dal sole cocente, da un manto di stelle. Avvolti da raggi di luna, da nebbie fumose, da dense foreste. Erriamo solitari, avvolti di speranza e a volte dal fascino di Dio.
Mugola il vento
Mugola il vento nelle cavità del mio profondo. Mentre vi aleggia lo Spirito di Dio. E a volte libra qual aquila dall’occhio penetrante. Un canale di luce sale verso l’alto. Ed esco da me stesso in quieta pace.
Innominabile silenzio
Silenzio, innominabile silenzio. Tu solo riempi gli spazi infiniti dell’anima. E la deifichi nell’oscura e luminosa nube della presenza Trinitaria. Io, atomo irripetibile del suo amore, in Lui mi dissolvo.
Navigare dentro me
Navigare dentro me, senza limiti. Né approdo né ormeggi né porti definiti. Solo mare e salsedine, orizzonti infiniti. E gioiosi delfini, compagni della mia solitudine. In rotta verso gli atolli di Dio.
La vita è un’illusione
La vita è un’illusione reale e permanente. Mille pensieri fluiscono ad impedir di vivere il presente. Ma una luce gravita nell’aura interiore. E abbaglia il nostro essere ora destato alla sua deità.
Mistici fumi
Mistici fumi salgono verso l’ignoto, la mia lingua muta adora. Ombrosi fruscii di selve accarezzate da ali di angeli, le mie orecchie odono. Occhi profondi di te giovane donna, la mia anima ama.
La Porta
Spazio informe senza tempo. Tempo informe senza spazio. Non spazio, non tempo, non forma. Solo la porta neutra qual disco ogivale. Dove, appoggiata la sua mano, nel vuoto si getta trasparente l’anima che esce da sé.
Esperienza radicale
In sospensione su cuspide del mondo, arco colonnato e architrave. D’elettro trasparente e tenue, l’anima si slancia dagli abissi. Straziante solitudine, grave maestà composta, dal Golgota cerca trascendenza.
Rapax
Occhio di aquila, vede il trasparente oltre l’azzurro cielo. Vacuo silenzio, sibili di vento nelle eterne altezze. Da roccia penetrata, l’eco di suo richiamo viola la verginità del luogo.
Il suono del vento
Wuuuuuw! Il suono del vento affiora inquietudini. Rapido, avvolgente, accarezza il volto. La mente dal ribollio va in sospensione. Mentre svanisce in sottile spirito che si disperde.
Il potere della visione
È come guardare le cose, la terra, il cielo, il mare. Ma vedi la terra di mezzo nella visione interiore. Puro, scruta il terzo occhio i riverberi dell’Essenza.
Anima nuda
Anima nuda nel fuoco inconsunto della tua Presenza. Riveste la corazza di tua Eternità. Impronta Trinitaria cesellata da Ruah. Il Nazareno risorto fuoriesce dal mio sepolcro…
Per mezzo di Lui
Ho visto la tua Presenza nel creato animare tutto quanto. Senza Te nulla è stato fatto di ciò che esiste. Mentre nel sepolcro, il tuo volto impera in penombra tra ferite.
Pasqua
Padre, sguardo intenso, scruti me bambino. Come libellula, vaghi libero tra verdi prati, Signore, nel mattino di tua Resurrezione. La cima del mio spirito s’eleva a Te in mistica ascensione. E il tuo Spirito aleggia su di me come ai primordi.
Dove sei
Dove sei amore mio, educato alla Tua assenza in silenzio sopporto. Senza meta, vago inquieto tra spazi siderali del mio spirito, troppo vasti ed infiniti per non essere colmati da Te.
Dulcamara
Dolore del mio dolore, Vita della mia vita, Passione della mia passione, il cielo mi leviga l’anima. Pigiato nel tino della tua Assenza, non più dolce né amara, ma attesa fibrillante. Snudato, lo spirito s’affila, sfibrato dagli spasmi che più non fanno male e lo rendono immortale.
Tu sei il Vento
Tu sei il Vento, sottile e trasparente, sei cielo terso. Dispieghi le tue ali nitide, avvolgono il creato. Solo gli ampi confini del diafano nulla, appagano l’aquila ch’è in me. Parakletos.
I silenzi dell’anima
Il tuo manto, ala tutelare, m’avvolge e fa volare. Nel giardino interiore, vero chiostro dell’anima, Tu m’educhi al silenzio. Mentre l’amore di Madre premurosa, alimenta il fuoco Trinitario. Maria!
Adonai Yeshu
Ti vedo mite, arrendevole, intriso nel tuo sangue. Che scorre a fiotti dai tre chiodi e impregna la terra. Il tuo volto scalfito, riluce nel dolore di maestà gloriosa. Adonai Yeshu!
Colonna di luce
Seduta nel centro del fuoco trinitario, per Sua compiacenza. Colonna di luce, inondata d’energia e d’amore dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito. In Gesù, mediatrice di grazia onnipotente, Santa Madre di Dio.
Al centro del roveto
Al centro del roveto fragore di Eterno. Veleggia incombusta e incandescente l’anima. Canuto, il Padre immobile cammina. Occulta il Verbo nel fuoco dello Spirito. Estingue sua immagine nell’oscura aseità.
Andare lontano
Andare lontano da sé stesso, fuggire il proprio io. Lasciarsi penetrare dallo sguardo del Cristo pendente. Incamminato nel cono di luce verso le porte eterne.
Il segreto di Maria
Se nel cammino verso la terra promessa vuoi rimanere fedele al Signore, aprigli il tuo cuore e Lui lo possederà, donaglielo ogni giorno ogni momento e Lui lo illuminerà. Bada di tenerlo sempre puro e Lui lo trarrà a sé, perché è un Dio amante della purezza e della semplicità e non resiste a un cuore trasparente di fanciullo. Invoca senza fine Maria, la Madre tutta pura e Lei muterà il tuo cuore con quello di Gesù. Qui sta il segreto dell’amore se l’hai compreso considerati veramente beato. Non a tutti è dato di capirlo, ma se hai orecchie per intendere intendi, fatti Suo schiavo e diventerai il padrone, dalle la vita e possederai il suo Cuore.
La realtà fugace
Il creato increato ai primordi della creazione, quieto lo Spirito aleggia sopra il chàos suo dominatore. Visione di tenebre e poi d’immensa luce, acceca il nulla, oblia il tutto, yin e yang in perenne equinozio. Non mascolino né femminino, neppure il mito solitario dell’Androgino. Niente può render luminosa la Realtà fugace, se non la Vita eterna cascante dal Cristo appeso in croce.
Apogeo
La vetta è l’abisso. L’abisso è la vetta. La vetta non è l’abisso. L’abisso non è la vetta. Abisso e vetta si elidono. La gloria di Dio erompe nel cosmo. La gloria di Dio è Amore fatto carne. La gloria di Dio è l’uomo vivente. Va dai tuoi fratelli. Indica loro il sentiero della mia Gloria. Finis Terrae.