Elezioni negli Stati Uniti d'America

10.11.2016

Il 9 novembre 2016 potrebbe essere un giorno ricordato e messo sullo stesso piano di un altro 9 novembre storico, quello del 1989. In quella notte si sbriciolava l'obbrobrioso Muro di Berlino. Crollava il sistema comunista, sostituito poi purtroppo da un altro sistema negativo a cui venne dato il nome di Nuovo Ordine Mondiale (copyright George W. Bush senior). Nel nome di questo ordine mondialista, fondato sulla globalizzazione economica più estrema, capace di arricchire in maniera incredibile pochissimi magnati dell'alta finanza e delle grosse banche d'affari e di impoverire sempre più centinaia di milioni di uomini e donne in tutto il pianeta, si sono scatenate guerre ipocritamente definite “missioni di pace”, si sono decise politiche economiche e monetarie disastrose e fallimentari per il comune cittadino (tra cui l'invenzione dell'euro), si è creato il tribunale della nuova Inquisizione del “politicamente corretto” sgretolando tradizioni secolari, fedi religiose, appartenenza etnica, identità sessuale, si è dato vita a sommovimenti politico-sociali in paesi già poveri che hanno causato migrazioni di massa con conseguente caos e ulteriori tensioni globali.

“Il mondialismo ti uccide”, scrivevano dei visionari sui muri di Milano all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso e i grandi giornalisti che credevano di capire tutto ma in realtà obbedivano ai desiderata dei loro padroni mondialisti (proprio come oggi), si chiedevano con la puzza sotto il naso “ma chi è contro i Mondiali di calcio?”.

Ebbene, il 9 novembre 2016, se Donald Trump confermerà anche soltanto la metà del suo programma elettorale, potrà essere ricordato come il giorno del crollo dell'altro Muro soffocante, quello mondialista, che circonda e ingabbia i cittadini normali che vorrebbero vivere in un mondo normale, “che possa contemplare il cielo e i fiori”, come canta Battiato, e non essere costretti a subire le decisioni di pochi “illuminati” del grande sinedrio della finanza sovranazionale e delle lobbies di potere più o meno visibili. E sicuramente non democratiche.

Dei paggi e dei paggetti al servizio del grande potere mondialista in quanto lautamente pagati e non certo per vere convinizioni su uguaglianza, libertà, fratellanza universale eccetera, abbiamo già detto: non rappresentano nulla e nessuno, se non il loro portafoglio, questi lacchè che fanno sondaggi sballati, queste star-system della musica, del cinema, della tv, dei reality che purtroppo sono seguiti dalle menti semplici e popolari. Da leccapiedi quali sono, cercheranno ora di reinterpretare il loro pensiero e di avvicinarsi al nuovo Re Sole, compresa quella triste macchietta del pop chiamata Madonna che potrà comunque darsi da fare ugualmente sul mercato, a tariffa ridotta.

Il 9 novembre 2016 dimostra che, paradossalmente, lo stereotipo negativo dell'America decadente, multirazziale, globalizzatrice e un poco cafona, viene rappresentato soltanto più qui da noi, nella vecchia Europa. Perchè oltre Oceano questa America è stata spazzata via dal voto elettorale. Mentre qui da noi i vari Schultz, Hollande, Renzi e persino certi pretuncoli pseudo-cattolici nostalgici della teologia della liberazione, ancora straparlano e pontificano. Ma l'onda lunga della storia alla fine si abbatterà anche qui. E presto avremo anche noi il nostro 9 novembre, specie se si verificherà lo storico incontro tra la Russia di Vladimir Putin e la nuova America di Donald Trump: un incontro fondato su strategie geopolitiche condivise, ma soprattutto sui valori fondanti di ogni vera civiltà: sovranità nazionale, identità, tradizione e rispetto per gli altri, restando però saldamente e orgogliosamente padroni a casa nostra.