Le ultime parole di Aleksandr Prokhorenko, lo Spetsnaz di Palmira:
Prokhorenko: non posso lasciare la mia posizione. Mi hanno circondato e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi.
Comandante: vai sulla linea verde, ripeto vai sulla linea verde.
Prokhorenko: sono qui, eseguite l’attacco aereo ora. Sbrigatevi, è la fine, dite alla mia famiglia che li amo e muoio combattendo per la Patria.
Comandante: negativo, torna sulla linea verde.
Prokhorenko: non posso. Comandante, sono circondato. Sono qui fuori. Non voglio che mi prendano. Conduca l’attacco aereo. Faranno strame di me e di questa uniforme. Voglio morire con dignità e che tutti questi bastardi muoiano con me. Vi prego è la mia ultima volontà, ordini l’attacco aereo. Comunque, mi uccideranno.
Comandante: confermate la vostra richiesta.
Prokhorenko: sono qui fuori, è la fine, comandante, la ringrazio. Dite alla mia famiglia e al mio Paese che gli voglio bene. Ditegli che sono stato coraggioso e che ho lottato fino alla fine. La prego si prenda cura della mia famiglia; vendicatemi, addio comandante, dite alla mia famiglia che le voglio bene.
Comandante: nessuna risposta, ordinato l’attacco aereo”
Le forze speciali russe non sono autorizzate a farsi catturare vive dal nemico. Il presidente Vladimir Putin presenzierà personalmente sia ai funerali di Stato, consegnando all’eroe la più alta onorificenza del Paese che alla solenne cerimonia privata riservata esclusivamente agli specnaz in un luogo segreto.
La moglie Ekaterina, incinta del loro primo figlio, ha rivelato di non sapere che suo marito combattesse in Siria e che fosse uno specnaz. Il 25enne si congedò dalla moglie due mesi fa, dicendo che sarebbe andato in addestramento nel Caucaso russo. Prokhorenko era in realtà un elemento del Vympel, unità delle forze speciali agli ordini diretti dei servizi segreti russi,
Elor Azria
Così si chiama forse (il nome è stato tenuto segreto da Tsahal) il soldato che qualche giorno fa, ad Hebron, ha finito con un colpo alla nuca un palestinese ferito a terra, del tutto innocuo. Il soldato ha doppia nazionalità: finito il suo turismo militare in Sion, tornerà a vivere in Francia. Siccome la scena dell’assassinio a sangue freddo è stata ripresa da una telecamera dei pacifisti di B.Tselem, il soldato è stato arrestato. Netanyahu in persona l’ha difeso : “Ogni messa in causa della moralità di Tsahal è rivoltante e inaccettabile”.
Il 57 per cento degli israeliani reclamano la liberazione dell’eroe.
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