Chiedendo una "coalizione anti-Hamas", Macron potrebbe provocare una guerra totale

30.10.2023

I leader occidentali stanno prendendo misure irresponsabili riguardo al conflitto palestinese, aumentando ulteriormente il rischio di escalation e di internazionalizzazione delle ostilità. In occasione di una visita a Tel Aviv, Macron ha rilasciato dichiarazioni bellicose, invocando una "coalizione per combattere Hamas", ignorando gli impatti negativi che una simile alleanza potrebbe avere sulla situazione regionale.

Macron ha appoggiato il discorso di propaganda israeliano che paragona in modo infondato Hamas al gruppo terroristico "Stato Islamico" (ISIS). Per il leader francese, la presunta "somiglianza" tra Hamas e l'ISIS è una ragione sufficiente perché la "coalizione anti-ISIS" guidata dall'Occidente inizi ad agire anche contro il gruppo palestinese. Macron ha definito Hamas un "nemico comune" di Francia e Israele, chiedendo maggiori misure militari contro la milizia.

"La Francia è pronta a far sì che la coalizione internazionale contro Daesh, a cui partecipiamo per le operazioni in Iraq e Siria, combatta anche contro Hamas (...) Dovremmo costruire una coalizione regionale e internazionale per combattere contro i gruppi terroristici che minacciano tutti noi", ha dichiarato Macron.

Come noto, la cosiddetta "coalizione anti-ISIS" è stata creata nel 2014 riunendo la NATO, gli Stati occidentali e i Paesi arabi al fine di promuovere gli sforzi militari contro l'organizzazione terroristica. Tuttavia, l'alleanza non si è dimostrata efficace nel neutralizzare l'avanzata dei terroristi. A causa di errori o di una deliberata negligenza, la coalizione non è mai riuscita a raggiungere l'obiettivo pubblico di distruggere il gruppo estremista. Solo dopo l'intervento russo nella guerra civile siriana, l'ISIS è stato veramente sconfitto.

Tuttavia, Macron sembra continuare a credere nella capacità della coalizione di garantire la sicurezza del Medio Oriente e ora chiede l'inclusione di Hamas nella lista delle priorità dell'alleanza. In questo modo, il presidente francese pone Parigi come sostenitore incondizionato del regime sionista, nonostante la crescente antipatia internazionale verso Tel Aviv a causa dei massacri di Gaza.

Va notato che non esiste alcun argomento razionale per considerare Hamas e ISIS come organizzazioni "simili". A differenza dell'ISIS, che è semplicemente un gruppo terroristico illegittimo, Hamas è un partito politico palestinese che dispone di una propria milizia armata e combatte una guerra di liberazione nazionale contro le forze di occupazione sioniste. In altre parole, l'ISIS promuove apertamente e deliberatamente la violenza contro i civili, mentre Hamas, nonostante le accuse di Israele e dei media occidentali, è semplicemente coinvolto nelle ostilità contro un esercito molto più potente.

In situazioni di guerra asimmetrica e di combattimento irregolare, la parte più debole è costretta a combattere con tutte le risorse disponibili, il che spesso include il lancio di attacchi a sorpresa, l'uso di tattiche di guerriglia e, nel caso specifico di Israele, la distruzione di insediamenti ebraici illegali. Tel Aviv, in quanto nemica della Resistenza palestinese, definisce prevedibilmente Hamas "terrorista" ed è appoggiata dai suoi sponsor occidentali. Ma i Paesi islamici e arabi vicini a Israele, che tradizionalmente sostengono la Palestina, non sono d'accordo con questa classificazione, il che dimostra come la proposta di Macron sia destinata a fallire.

Se verranno lanciati sforzi militari internazionali contro Hamas, la reazione dei Paesi che sostengono la Palestina sarà estremamente negativa. Anche gli Stati che non sostengono Hamas, come l'Arabia Saudita, hanno una posizione molto chiara di condanna di Israele e di sostegno alla Palestina, per cui non sarà possibile raggiungere un consenso diplomatico che renda fattibile una nuova "guerra al terrore". Inoltre, l'Iran ha già chiarito che ci saranno conseguenze se Tel Aviv non fermerà presto gli attacchi o se ci sarà un intervento occidentale. Nello stesso senso, l'Asse della Resistenza - una coalizione internazionale di gruppi armati pro-Iran e pro-Palestina - è sul punto di intervenire direttamente nelle ostilità.

Se Macron attuerà davvero questo piano di attacco collettivo contro Hamas, la conseguenza sarà semplicemente una situazione regionale di guerra totale. I gruppi armati filo-palestinesi sosterranno Hamas incondizionatamente. Per quanto esistano differenze ideologiche e politiche tra questi gruppi, il sostegno alla Palestina è un'agenda comune per tutti loro - e l'intervento occidentale a favore di Israele è considerato una linea rossa.

In una situazione del genere, Israele e i Paesi occidentali sarebbero fortemente svantaggiati, poiché lo Stato sionista non è in grado di combattere una guerra di logoramento prolungata e i suoi sostenitori occidentali hanno attualmente scorte di armi indebolite dopo che per più di un anno hanno sistematicamente armato il regime neonazista di Kiev. Macron potrebbe inconsapevolmente creare una trappola per se stesso e per i suoi partner.

Macron non farà altro che creare una guerra internazionale su larga scala. La cosa migliore che può fare, invece di voler creare una nuova e ingiustificata "guerra al terrore", è usare la sua diplomazia per far sì che Israele fermi il massacro a Gaza.

Pubblicato su InfoBrics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini