Analisi dei primi combattimenti nella Prima Guerra Mondiale, 108 anni fa [3]

02.09.2022

I combattimenti veramente decisivi della Prima guerra mondiale si svolsero nelle prime settimane dello scoppio del conflitto. L’esito della guerra dipendeva dal successo o dal fallimento del Piano Schlieffen dell’Impero tedesco, dal nome del suo principale stratega Alfred Graf von Schlieffen.

Tuttavia, il feldmaresciallo von Schlieffen, all’età di 72 anni, si era ritirato nel dicembre 1905 come comandante in capo dell’esercito tedesco (capo dello Stato Maggiore tedesco). Il suo successore fu il generale Helmuth von Moltke, un soldato meno capace. Von Moltke aveva accettato l’incarico solo con riluttanza, dopo che il Kaiser Guglielmo II aveva insistito nel volerlo per il famoso nome Moltke. Suo zio Helmuth von Moltke il Vecchio era stato un apprezzato feldmaresciallo del XIX secolo. Il giovane Moltke sarebbe stato ancora comandante in capo quando la guerra scoppiò nell’estate del 1914.

Il Piano Schlieffen prevedeva una potente e rapida avanzata dell’esercito tedesco verso ovest – soprattutto attraverso il Belgio e la Francia settentrionale – che avrebbe portato alla distruzione delle forze belghe, francesi e britanniche entro le sei settimane previste; una volta raggiunto questo obiettivo, le divisioni tedesche, come previsto dal Piano Schlieffen, avrebbero marciato verso est per affrontare l’esercito russo, che nel settembre 1914 sarebbe stato ai confini orientali della Germania.

Se la prima fase critica del Piano Schlieffen fosse fallita, in altre parole se i tedeschi non fossero stati in grado di eliminare rapidamente gli alleati occidentali, le implicazioni di una guerra su due fronti erano ovvie, almeno per il comando militare di Berlino. I generali dell’esercito tedesco erano dolorosamente consapevoli che le loro truppe difficilmente avrebbero vinto la temuta guerra su due fronti, contro alcuni dei Paesi più forti e popolosi del mondo.

Nella sua fase iniziale, il Piano Schlieffen si svolse quasi esattamente secondo i tempi previsti, dopo l’invasione tedesca del Belgio neutrale, avviata la mattina del 4 agosto 1914. L’invenzione del gigantesco obice d’assedio (Big Bertha) da parte dell’azienda tedesca di armamenti, l’acciaieria Krupp, fu cruciale per la conquista tedesca della città-fortezza di Liegi, nel Belgio orientale. I forti di Liegi del XIX secolo furono ridotti in macerie dalle granate del Big Bertha e Liegi cadde il 16 agosto 1914.

Questo aprì la strada alle armate tedesche per avanzare con relativa facilità nel cuore del Belgio, un Paese per lo più indifeso e più piccolo della Svizzera. Oltre Liegi, gran parte del territorio belga era vuoto di truppe belghe e privo di fortificazioni difensive. La mobilitazione tedesca di tutte le forze fu completata il 13 agosto 1914. Due giorni prima del crollo di Liegi, il 14 agosto l’ala destra, di vitale importanza, costituita dal grosso dell’esercito tedesco, iniziò a entrare in Belgio. Alla testa dell’ala destra c’erano la 1ª Armata tedesca, comandata dal generale Alexander von Kluck, e la 2ª Armata tedesca guidata dal generale Karl von Bülow; queste due armate comprendevano 12 corpi d’armata per un totale di quasi 600.000 soldati.

La 1ª e la 2ª armata tedesche erano le più lontane da raggiungere, motivo per cui si mossero per prime dall’ala destra; la 1ª  e la 2ª  armata tedesche avevano il compito di avanzare verso sud-ovest attraverso il Belgio, entrare nel nord della Francia, girare intorno alla “gigantesca fortezza” di Parigi, circondare e prendere la capitale francese con un distaccamento di 6 o 7 corpi d’armata tedeschi; quindi muoversi a sud di Parigi per distruggere l’esercito francese in una vasta manovra di accerchiamento, simile al movimento di accerchiamento e alla vittoria di Annibale contro i Romani a Canne, nel 216 AC.

Alle spalle e alla sinistra della prima e della seconda armata tedesca si trovavano la terza armata tedesca (generale Max Klemens von Hausen), la quarta armata tedesca (duca Albrecht di Württemberg) e la quinta armata tedesca (principe ereditario Guglielmo). A queste ultime armate, appartenenti all’ala destra tedesca, fu chiesto di avanzare più lentamente rispetto alla prima e alla seconda armata. La marcia verso sud-ovest, attraverso il Belgio e verso la regione di Parigi, sarebbe iniziata solo dopo che la 1ª Armata tedesca avesse catturato Bruxelles, la capitale belga, situata nel Belgio centrale.

Il 17 agosto 1914, il governo belga fuggì da Bruxelles. Tre giorni dopo, la 1ª Armata tedesca raggiunse Bruxelles e conquistò la città aperta e non difesa. A questo punto, il 20 agosto, la maggior parte dell’esercito belga si ritirò nel nord del Paese, dove trovò rifugio nella città di Anversa. Sempre il 20 agosto la 3ª Armata tedesca, dopo alcuni tentativi falliti, stabilì un passaggio sul fiume Mosa presso la città di Dinant, nel Belgio meridionale.

Dopo 10 giorni di combattimenti, la 3ª Armata tedesca sconfisse le forze francesi nella battaglia di Dinant, conclusasi il 24 agosto 1914. Con la conquista di Dinant, la 3ª Armata tedesca si trovava a 150 miglia in linea d’aria da Parigi. Il 25 agosto, una sensazione di disagio pervadeva Parigi e gran parte della Francia settentrionale. A meno di 20 miglia a nord di Dinant, la città di Namur cadde il 25 agosto e le strade attraverso il Belgio erano alla mercé dei tedeschi.

Già il 23 agosto 1914, una domenica, la 1ª Armata tedesca stava puntando sulla città di Mons, nel Belgio occidentale, a meno di 140 miglia a nord di Parigi. Accanto a Mons stazionavano la 5ª Armata francese (generale Charles Lanrezac) e la Forza di spedizione britannica (feldmaresciallo John French). La mattina del 23 agosto, molti abitanti belgi di Mons e dei villaggi periferici si recarono in chiesa come al solito, ignari dell’avvicinarsi della 1ª Armata tedesca.

I tedeschi raggiunsero Mons a metà mattina del 23 agosto, rompendo l’ingannevole tranquillità. Il comandante della 1ª Armata tedesca, il generale von Kluck, scelse incautamente, nel suo assalto iniziale a Mons, di combattere frontalmente contro la Forza di Spedizione Britannica, piuttosto che aggirare i britannici ed eventualmente costringerli alla resa o alla ritirata.

Il comandante britannico, John French, era soddisfatto di come erano andate le schermaglie iniziali, dato che i tedeschi avevano subito perdite considerevoli nei loro attacchi frontali a Mons; ma, a causa delle continue carenze di intelligence condotte dalle forze armate francesi, il feldmaresciallo French non era a conoscenza del numero di truppe nemiche che gli si opponevano, che superavano le decine di migliaia di soldati e non solo le migliaia che egli presumeva.

Il generale Lanrezac, a capo della 5ª Armata francese, temeva già il peggio. I suoi sensi gli dicevano giustamente che davanti a loro c’erano enormi forze tedesche e che il peso principale dell’assalto nemico stava cadendo nella sua regione di influenza. La notte del 23 agosto 1914, poche ore dopo l’inizio dell’attacco tedesco contro Mons, Lanrezac inviò l’ordine che la sua armata si sarebbe ritirata verso sud dalla regione di Mons verso il nord della Francia, per evitare la minaccia di accerchiamento.

Come sarebbe accaduto nel 1940, anche nel 1914 stava emergendo il risentimento tra francesi e britannici. L’autore militare, il tenente colonnello Donald J. Goodspeed, ha scritto: “Ciò che Sir John French non poteva prendere in considerazione era che Lanrezac si sarebbe ritirato dalle sue posizioni quella notte [del 23-24 agosto], senza preoccuparsi di informare i britannici alla sua sinistra fino a poco tempo prima del ritiro. Quando a mezzanotte gli inglesi seppero che i francesi si sarebbero ritirati entro un’ora o due, non ebbero altra scelta che fare lo stesso. Né Sir John French desiderava rimanere più a lungo. Era assolutamente disgustato dal comportamento di Lanrezac e sentiva di essere stato deluso dal suo alleato”.

Quando il feldmaresciallo French arrivò al quartier generale di Lanrezac il giorno prima, il 22 agosto, percepì subito il disordine francese. Lanrezac lo informò che il 21 agosto la V Armata francese aveva perso a favore dei tedeschi l’attraversamento del fiume Sambre, che attraversa il Belgio meridionale e la Francia settentrionale. Si trattava di una grave notizia. I francesi avevano subito circa 30.000 perdite nella Battaglia della Sambre, o Battaglia di Charleroi come è più comunemente conosciuta, contro le circa 11.000 perdite tedesche.

Il Feldmaresciallo French voleva rimanere a Mons e continuare a combattere; ma ora, con il generale Lanrezac in ritirata, il comandante britannico annunciò che intendeva ritirarsi a Saint Nazaire, nella Francia occidentale, sulla costa atlantica, dove era di stanza la Royal Navy. La reazione del Feldmaresciallo French fu alquanto esagerata e Lord Kitchener, il Segretario di Stato britannico per la Guerra, fu molto turbato dall’azione del suo comandante, così come il gabinetto britannico. Lord Kitchener informò personalmente il feldmaresciallo French dell’importanza di mantenere buoni rapporti con la gerarchia francese e di conformarsi “ai movimenti dell’esercito francese”.

La British Expeditionary Force era sbarcata in Francia appena il 16 agosto 1914. La realtà è che i francesi furono artefici dei loro problemi. Fin dall’inizio della campagna militare francese, il 7 agosto 1914, le offensive furono dirette verso le loro ex province, l’Alsazia e la Lorena, situate accanto alla Svizzera e che non avevano alcuna importanza strategica. Per volere del comandante in capo, il generale Joseph Joffre, circa il 30% dell’intera forza lavoro dell’esercito francese fu impegnata nella zona dell’Alsazia-Lorena, che in quell’agosto del 1914 si concluse con le vittorie tedesche e minacciò la totale sconfitta della Francia. L’alto comando dell’esercito tedesco contava da anni sull’ingresso dei francesi allo scoppio della guerra in Alsazia-Lorena, una regione che i tedeschi avevano incorporato al Reich nel 1871.

Peggio ancora, poco più a nord dell’Alsazia-Lorena i francesi iniziarono un altro sfortunato attacco nella zona della foresta delle Ardenne, lungo la frontiera tra Francia e Belgio, terreno ideale per i difensori tedeschi. La Battaglia delle Ardenne vide le truppe tedesche infliggere oltre 40.000 perdite contro la 3ª e la 4ª armata francese, nell’arco di un paio di giorni (21-23 agosto 1914).

Mentre l’agosto 1914 stava raggiungendo le ultime fasi, la ritirata alleata continuava lungo tutto il fronte a ovest di Verdun, una città nel nord-est della Francia situata a 140 miglia a est di Parigi. La British Expeditionary Force ripiegò da Mons verso il territorio francese. Il 26 agosto, il II Corpo britannico della Forza di Spedizione tenne duro e combatté nel comune di Le Cateau, nell’estremo nord della Francia, a 110 miglia da Parigi. La battaglia di Le Cateau, conclusasi lo stesso giorno dell’inizio, si risolse in una convincente vittoria tedesca sulla carta. Il II Corpo britannico subì 7.812 perdite, più del doppio di quelle del nemico. A Le Cateau, i tedeschi fecero un uso efficace della loro artiglieria da posizioni nascoste contro le truppe britanniche.

Tre giorni dopo, il 29 agosto, la 5ª Armata francese di Lanrezac combatté un’azione ritardante contro la 2ªArmata tedesca di von Bülow, presso la città di Guise, a soli 100 miglia a nord di Parigi. I tedeschi ebbero la meglio in meno di due giorni di pesanti combattimenti; tuttavia, l’impegno intorno a Guise bloccò l’avanzata della 2ª Armata tedesca fino al 30 agosto. In ogni caso, i tedeschi stavano chiaramente avanzando verso la regione di Parigi.

Alla fine di agosto del 1914, l’inquietudine che aveva attanagliato Parigi stava scendendo fino al panico in alcuni quartieri. Il 31 agosto, il governo di Raymond Poincaré lasciò ingloriosamente la capitale francese e si spostò di oltre 300 miglia verso sud, a Bordeaux. Presumibilmente scelsero Bordeaux per la sua posizione accanto all’Atlantico, dove avrebbero potuto fuggire dalla Francia via nave se il Paese fosse stato sconfitto dalla Germania.

Note

Dr. John Rickard, “Battle of the Sambre or Charleroi, 21–23 August 1914”, HistoryOfWar.org, 15 Agosto 2007

Michael Duffy, “The Battle of Le Cateau, 1914”, FirstWorldWar.com, 22 Agosto 2009

Parameters: Journal of the US Army War College, Volume 29, Tomo 3

Donald J. Goodspeed, “The German Wars” (Random House Value Publishing, Seconda Edizione, 3 Aprilw 1985)

Elizabeth Vlossak, “Alsace-Lorraine”,1914-1918-online International Encyclopedia of the First World War, 21 Ottobre 1916

Kennedy Hickman, “World War I: Battle of Charleroi”, Thoughtco.com, 7 Decembre 2017

Traduzione a cura di Costantino Ceoldo