I capi militari della Russia e la Turchia hanno discusso il conflitto siriano

16.09.2016

Si sono tenuti i negoziati tra il capo di stato maggiore delle Forze Armate russe, Valery Gerasimov, e il suo omologo turco, Hulusi Ankara.

Il ripristino delle relazioni

Questi sono primi negoziati nel corso dell'anno passato dal novembre 2015, quando i militari turchi, che presumibilmente avevano i legami con l'organizzazione terroristica dei gulenisti, hanno abbattuto il SU-24 russo. Significativamente, che i colloqui sono stati ripresi inaspettatamente e subito ad un livello alto.

La sincronizzazione delle azioni in Siria

E’ stato riferito che sulla riunione sono state discusse le questioni di ulteriore sviluppo delle operazioni in Siria. I lati russo e turco hanno confermato "una maggiore cooperazione tra i ministeri della difesa dei due paesi", secondo il Ministero della Difesa della Russia.

Ricordiamo che il giorno precedente la Turchia ha abbandonato la programmata operazione di avanzare in profondità nella Siria dopo che la Russia ha rilasciato una dichiarazione, in cui Mosca ha espresso preoccupazione per la situazione. Nel documento, rilasciato dal Ministero degli Esteri russo, c’è scritto: "attiriamo l'attenzione sul fatto che queste azioni sono svolte senza il consenso delle autorità siriane legittime e senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Inoltre, la Russia ha invitato Ankara ad astenersi da questa operazione: "chiediamo Ankara di mettere questi compiti (la pace) sopra gli scopi militari tattici immediati e ad astenersi da qualsiasi iniziativa che potrebbero portare ad un aumento della destabilizzazione nella Repubblica Araba Siriana".

Il fattore curdo e gli Stati Uniti

Il rappresentante del presidente della Turchia, Ibrahim Kalin, ha affermato il rifiuto di sostenere l'offensiva degli Stati Uniti, spiegato la decisione così, che Washington sostiene la formazione curda. "Quale dovrebbe essere la risposta della Turchia, se gli USA chiedono a combattere contro l’ISIS insieme con il partito curdo-siriano - l’Unione Democratica", - ha detto lui , continuando che "al momento loro non hanno un piano militare per Raqqa". E poi la Turchia non ha il coraggio per rovinare i rapporti con la Russia di nuovo.