Elezioni in Moldova: l'ultima battaglia

31.10.2016

Dopo aver contato oltre il 99% dei voti, il Comitato elettorale centrale della Moldova ha affermato che nessuno dei candidati non ha ricevuto abbastanza voti (50%), per vincere al primo turno. Secondo turno si terrà il 13 novembre.

I leader

Nel secondo turno delle elezioni presidenziali entra il leader del Partito dei socialisti, Igor Dodon, che ha preso 48,26% dei voti (678,839 voti) e il suo avversario sarà il capo del Partito pro-europeo "Azione e Solidarietà" Maia Sandu - 38.42% dei voti (540,432 voti). Dodon è un politico pro-nazionale, che è disposto a difendere gli interessi della Moldova. Sandu è un tipico rappresentante della elite neoliberista, laureata presso l'American University è una sostenitore dell’euro-integrazione, l'adesione alla NATO e il controllo esterno.

Fattore del terzo posto

Nel secondo turno delle elezioni presidenziali un importante ruolo svolge il candidato che ha preso il terzo posto, è il leader del "Il nostro Partito" Dmitry Chubashenko, che ha preso 6,01% dei voti della popolazione. Le possibilità di vincere la lotta presidenziale in modo significativo dipende da questo politico. Alla vigilia del primo turno delle elezioni Chubashenko ha detto che sarebbe pronto a sostenere Dodon.

La previsione

Il carattere  dei risultati del primo turno di votazione indica una grave pressione amministrativa sul conteggio. Prima, Dodon aveva più di 52-53% dei voti, ma durante il conteggio questa cifra è diminuita. E' possibile che l'attuale governo filo-occidentale non è interessato nella vittoria di Dodon e mette pressione sulla Commissione elettorale centrale, al fine di ritardare la perdita prima del secondo turno. Se i sostenitori di Chubashenko supportano Dodon, la Sandu non ha possibilità tecnica di vincere al secondo turno. L'unica opzione possibile per l'elite corrente in questo caso sarà l'organizzazione del cosiddetto "Maidan" dopo la vittoria di Dodon, al fine di destabilizzare il paese e per mantenere il suo potere.