Aleppo è libero

14.12.2016

Alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri un rappresentante permanente della Russia, Vitaly Churkin, ha annunciato una piena liberazione di Aleppo, dopo quattro anni di autorità terroristica. Egli ha sottolineato che, tuttavia, l'operazione continua, ora è la fase umanitaria.

Sommario

Operazioni anti-terroristiche su larga scala sono iniziate in città il 15 novembre, esattamente un mese fa, e sono state una grande sorpresa per l'Occidente, che proteggeva accuratamente, una vietata in Russia, organizzazione terroristica "Dzhebhat en-Nusra". Vale a dire che, in un certo senso, questo ha portato le prime vittorie: dopo che sono iniziate le cosiddette consultazioni con la coalizione occidentale, periodicamente, terroristi "indovinavano" su questi o altri dati classificati.

Tuttavia, nonostante il sostegno dell’Occidente, quale alla fine dell'operazione alcuni paesi non cercavano nemmeno di nascondere, terroristi sono durati meno di un mese. Questo ha creato un forte contrasto tra la "lotta" di 4 anni di Washington e l'operazione rapida e vittoriosa russo-siriana.

Mosul e Palmira

La liberazione di Aleppo, però, un po’ è oscurata dal sequestro da parte di terroristi di alcune zone di Palmira. È noto che per questa operazione lì sono state trasferite forze terroristiche di Mosul e Raqqa siriana, che sono una "zona di responsabilità" della coalizione occidentale. Inoltre, alcuni leader politici e militari parlano direttamente sui legami tra la fine della fase attiva della lotta dell'Occidente e l'attacco terroristico su Palmira, così come il fatto che la cattura di Palmira è stata diretta dalla CIA.

D'altro canto, tutte le parti riconoscono che la città antica non è una città strategica come Aleppo. Però, in una situazione in cui la guerra dell'informazione-psicologica sta diventando più importante che l'azione reale, questo può dare i suoi frutti.

Sviluppi

Naturalmente, parlare della fine della guerra è troppo presto, ma possiamo parlare di una certa svolta. Ora, dopo l'espulsione di terroristi da Palmira, le principali lotte possono accadere in Idlib, dove per un lungo tempo sono stati evacuati tantissimi militanti.

Forse la liberazione di Idlib, che ora è una roccaforte di terroristi e situata vicino alle zone costiere, sarà il prossimo obiettivo di "Admiral Kuznetsov". Secondo alcuni rapporti, il Ministero della Difesa russo si aspetta di inviarlo al porto all'inizio di febbraio. Di conseguenza, ancora un mese la portaerei russa rimane sulla costa della Siria, probabilmente con l'obiettivo di garantire almeno ancora una operazione su larga scala.

Ma in questo caso, se l'operazione in Idlib avrà successo, sarà possibile parlare di una svolta fondamentale e, di fatto, la fine imminente di guerra. Tuttavia, alcuni analisti occidentali e arabi stanno già parlando del fatto che la Siria può essere liberata in primavera.